Attività magnetica in funzione dell’età dai sistemi binari nana bianca + stella di sequenza principale. Lo studio: “Main-sequence companions to white dwarfs – II. The age-activity-rotation relation from a sample of Gaia common proper motion pairs” di A. Rebassa-Mansergas (Universitat Politècnica de Catalunya) pubblicato su MNRAS

Molti fenomeni che osserviamo nelle stelle, così come molti degli aspetti evolutivi, sono legati al loro campo magnetico. Il meccanismo che consente la produzione del campo magnetico nelle stelle dipende dalla loro struttura interna. Uno dei fattori principali nella generazione del campo magnetico stellare è la rotazione: le stelle che ruotano più rapidamente attorno al proprio asse sono infatti caratterizzate

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Un sistema planetario ricco e complesso per la stella TOI-4010. L’articolo: “TOI-4010: A System of Three Large Short-period Planets with a Massive Long-period Companion” di M. Kunimoto (MIT) pubblicato su AJ)

Fino ad oggi (novembre 2023), abbiamo confermato la presenza di 5539 esopianeti in 4128 sistemi esoplanetari. Ciò implica che, nella maggior parte dei casi, è stato individuato un solo pianeta per ogni sistema esoplanetario. Questa situazione è principalmente una conseguenza delle attuali limitazioni tecnologiche e scientifiche, che rendono difficile rilevare pianeti di piccola massa a distanze di alcune unità astronomiche

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I microbrillamenti ed il riscaldamento coronale. L’articolo: “Coronal energy release by MHD avalanches. Effects on a structured, active region, multi-threaded coronal loop” di G. Cozzo (UNIPA) pubblicato su A&A

La corona è la parte più esterna dell’atmosfera del Sole, dove il plasma raggiunge temperature di vari milioni di gradi. Il meccanismo responsabile del riscaldamento del plasma coronale è una questione di lunga data. Risale infatti agli anni ’30, quando i fisici Bengt Edlen e Walter Grotrian proposero che le misteriose righe spettroscopiche osservate nell’emissione coronale non fossero dovute ad

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Stelle giovani in ambienti massicci. Pubblicati i risultati della “Chandra Cygnus OB2 Legacy Survey”

Nella Via Lattea oggi, la formazione stellare avviene tipicamente in ambienti stellari di piccola massa. Infatti, gli ammassi stellari giovani (ossia con meno di 10 milioni di anni) che conosciamo nella Via Lattea, che si formano dal collasso e dalla frammentazione delle nebulose, hanno tipicamente una massa di alcune centinaia di volte quella del Sole. Tuttavia, esistono anche regioni di

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Sulla probabilità di avere sub-nettuniani in sistemi planetari con giganti gassosi. L’articolo: “The GAPS programme at TNG. XLVI. Deep search for low-mass planets in late-dwarf systems hosting cold Jupiters” di M. Pinamonti (INAF – OATo) pubbicato su A&A

I due giganti gassosi del Sistema Solare, Giove e Saturno, hanno svolto un ruolo di grande importanza nel determinare le proprietà e l’architettura finale della regione interna del nostro sistema planetario. Questo potrebbe rappresentare una regola piuttosto generale. La presenza di giganti gassosi, ad esempio, potrebbe ostacolare la migrazione di materiale nella regione interna di un sistema planetario in formazione

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Uno studio completo dell’attività coronale delle stelle M vicine al Sole. L’articolo: “Complete X-ray census of M dwarfs in the solar neighborhood. I. GJ 745 AB: Coronal-hole stars in the 10 pc sample” di M. Caramazza (Eberhard-Karls Universität Tübingen) pubblicato su A&A

La corona è l’atmosfera più esterna nella maggior parte delle stelle, un regione dove il plasma è riscaldato a milioni di gradi dall’attività magnetica stellare. Poiché sia l’intensità che la topologia del campo magnetico dipendono dalla struttura interna delle stelle, lo studio dell’attività coronale stellare offre la possibilità sia di comprendere i fenomeni magnetici ad alta energia che avvengono nelle

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Età delle stelle ed abbondanza chimica del Litio. Lo studio: “The Gaia-ESO Survey: empirical estimates of stellar ages from lithium equivalent widths (EAGLES)” di R. D. Jeffries (Keele University) pubblicato su MNRAS

Calcolare l’età esatta delle stelle può rivelarsi un’impresa complessa. I metodi comunemente impiegati per determinare l’età delle stelle si basano in gran parte sulla nostra comprensione di come le proprietà fondamentali e osservabili delle stelle cambiano al variare dell’età. Questo spesso porta a risultati approssimativi, specialmente per le stelle di piccola massa nella sequenza principale, fase in cui le caratteristiche

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Morfologia ed ambiente delle radiogalassie. L’articolo: “Investigating the large-scale environment of wide-angle tailed radio galaxies in the local Universe” di V. Missaglia (UniTo, OATo) pubblicato su A&A

Le radiogalassie sono galassie caratterizzate da un’intensa emissione di onde radio, principalmente generata da particelle relativistiche in moto all’interno di campi magnetici (fenomeno noto come emissione di sincrotrone). Tale fenomeno trova origine nell’attività del buco nero posizionato al centro della galassia, il quale alimenta getti di gas ad altissima energia che si estendono su distanze di migliaia o persino milioni

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Un pianeta ed una nana bruna per TOI-179. L’articolo: “TOI-179: A young system with a transiting compact Neptune-mass planet and a low-mass companion in outer orbit” di S. Desidera (INAF – OAPd) pubblicato su A&A

La posizione in cui osserviamo i pianeti orbitare attorno alle loro stelle non è praticamente mai quella in cui i pianeti si sono formati. Durante le loro prime fasi evolutive, infatti, i pianeti migrano dalla loro orbita iniziale, finché il sistema non raggiunge la configurazione di equilibrio nella sua architettura finale. Questa migrazione può essere indotta da vari processi: l’interazione

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Due cicli, due progetti. Gli astronomi di INAF-OAPA esplorano la formazione stellare in ambienti estremi grazie a JWST

La formazione di stelle e pianeti rappresenta il risultato di un complesso processo fisico in cui diversi fattori e protagonisti entrano in gioco: la nube che collassa a causa della sua stessa gravità, le turbolenze e gli effetti magnetici presenti al suo interno, l’evoluzione degli ammassi stellari formati all’interno di tali nubi, le interazioni tra le giovani stelle in questi

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