Frammenti estremamente veloci ed emissione di raggi X nel resto di supernova SN1006. L’articolo: “Indication of a fast ejecta fragment in the atomic cloud interacting with the southwestern limb of SN 1006” di R. Giuffrida (UNIPA/INAF) pubblicato su A&A

I resti di supernova, ovvero le nebulose in rapida espansione create dalle esplosioni di supernova, possono costituire intense sorgenti di radiazioni ad alta energia, in particolare raggi X. Tale radiazione può manifestarsi in due forme: termica e non termica. La radiazione termica deriva da materiale denso ed è strettamente correlata alla temperatura del materiale. Per emettere radiazione termica ai raggi

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Il superammasso Westerlund 1 ai raggi X. L’articolo: “EWOCS-I: The catalog of X-ray sources in Westerlund 1 from the Extended Westerlund 1 and 2 Open Clusters Survey” di M. G. Guarcello (INAF-OAPA) pubblicato su A&A

Gli ammassi stellari sono oggetti di grande interesse nello studio di vari aspetti dell’evoluzione stellare e, nel caso degli ammassi più giovani, per la ricerca sui prodotti del processo di formazione stellare e planetaria. La nostra Galassia ospita una ricca popolazione di ammassi stellari giovani, i quali tipicamente presentano una massa di alcune centinaia di masse solari. Nell’intorno solare, ad

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Stelle giovani in ambienti massicci. Pubblicati i risultati della “Chandra Cygnus OB2 Legacy Survey”

Nella Via Lattea oggi, la formazione stellare avviene tipicamente in ambienti stellari di piccola massa. Infatti, gli ammassi stellari giovani (ossia con meno di 10 milioni di anni) che conosciamo nella Via Lattea, che si formano dal collasso e dalla frammentazione delle nebulose, hanno tipicamente una massa di alcune centinaia di volte quella del Sole. Tuttavia, esistono anche regioni di

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Due cicli, due progetti. Gli astronomi di INAF-OAPA esplorano la formazione stellare in ambienti estremi grazie a JWST

La formazione di stelle e pianeti rappresenta il risultato di un complesso processo fisico in cui diversi fattori e protagonisti entrano in gioco: la nube che collassa a causa della sua stessa gravità, le turbolenze e gli effetti magnetici presenti al suo interno, l’evoluzione degli ammassi stellari formati all’interno di tali nubi, le interazioni tra le giovani stelle in questi

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Previsioni sulle osservazioni future della stella a neutroni in SN1987A. L’articolo: “Investigating the Time Evolution of the Thermal Emission from the Putative Neutron Star in SN 1987A for 50+ Years” di A. Dohi (Kyushu University) pubblicato su ApJ

Il resto della supernova SN1987A, situato nella Grande Nube di Magellano, è un oggetto di straordinaria importanza nello studio delle supernove e dei resti di supernova. Infatti, è l’unico evento del genere avvenuto in epoca moderna ad una distanza così ravvicinata che ci permette di effettuare osservazioni dettagliate. SN1987A è stata una “core-collapse supernova”, generata dal collasso del nucleo della

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La frazione di binarie delle Cefeidi rivelata da osservazioni ai raggi X. L’articolo: “X-Rays in Cepheids: Identifying Low-mass Companions of Intermediate-mass Stars” di N. R. Evans (SAO) pubblicato su ApJ

Le Cefeidi sono stelle di grande importanza per la ben nota relazione tra periodo delle pulsazioni e luminosità. Si tratta infatti di stelle caratterizzate da pulsazioni regolari, che producono una variabilità periodica della loro luminosità, con un periodo che cresce linearmente con la magnitudine assoluta di queste stelle. Le Cefeidi hanno una massa di circa 5 masse solari, per cui provengono

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I resti di supernova come acceleratori di particelle. L’articolo: “The supernova remnant SN 1006 as a Galactic particle accelerator” di R. Giuffrida (UniPA/INAF-OAPA) pubblicato su Nature Communication

Il nostro pianeta viene constantemente bombardato da particelle altamente energetiche (principalmente protoni), chiamate “raggi cosmici“. lo studio dei raggi cosmici è un argomento di grande interesse per vari campi della scienza, ad esempio per le conseguenze che possono avere su attrezzature ed astronauti nello spazio (dove la naturale protezione fornita dal campo magnetico terrestre è minore o nulla). Alcune di

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Completate le osservazioni Chandra/ACIS-I dell’ammasso stellare Westerlund-1 per il progetto Extended Westerlund One Chandra Survey (EWOCS)

Durante il processo di formazione stellare, la quantità di gas che viene convertito in stelle dipende del tasso di formazione stellare. Ad esempio, nella Via Lattea ogni anno vengono convertite in media da 0.7 a 1.5 masse solari di gas in stelle. Questo valore è ovviamente una media su tutta la Galassia, ma localmente possono verificarsi episodi di formazione stellare

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Prima luce per il progetto EWOCS (Extensive Westerlund One Chandra Survey)

Nel Giugno dell’anno scorso, il panel per la valutazione dei progetti basati su osservazioni ai raggi X del satellite della NASA Chandra, riunitasi a Boston, ha approvato il Large Project: “Star formation in starburst: a deep ACIS-I observation of Westerlund 1“. Il progetto è guidato dall’astronomo Mario Giuseppe Guarcello dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Palermo, ed è descritto in questo articolo.   Dopo

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Rotazione ed attività magnetica nelle stelle M. Pubblicato su A&A lo studio: “HADES RV Programme with HARPS-N at TNG. X. The non-saturated regime of the stellar activity-rotation relationship for M dwarfs” di E. González-Álvarez (INAF-OAPA)

L’emissione ai raggi X che osserviamo dalle stelle proviene dalla loro corona, ossia lo strato più esterno dell’atmosfera stellare, dove il plasma è a bassa densità ma a temperature molto elevate (fino ad alcuni milioni di gradi). L’intensità di questa emissione dipende in un modo ancora poco chiaro dall’intensità e morfologia del campo magnetico prodotto dalle stelle.   Nelle stelle

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