Previsioni sulle osservazioni future della stella a neutroni in SN1987A. L’articolo: “Investigating the Time Evolution of the Thermal Emission from the Putative Neutron Star in SN 1987A for 50+ Years” di A. Dohi (Kyushu University) pubblicato su ApJ

Il resto della supernova SN1987A, situato nella Grande Nube di Magellano, è un oggetto di straordinaria importanza nello studio delle supernove e dei resti di supernova. Infatti, è l’unico evento del genere avvenuto in epoca moderna ad una distanza così ravvicinata che ci permette di effettuare osservazioni dettagliate. SN1987A è stata una “core-collapse supernova”, generata dal collasso del nucleo della

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Confermata l’identificazione della stella a neutroni in SN1987A. L’articolo: “Additional Evidence for a Pulsar Wind Nebula in the Heart of SN 1987A from Multiepoch X-Ray Data and MHD Modeling” di E. Greco (University of Amsterdam; INAF-OAPA) pubblicato su ApJ

SN1987A, la supernova esplosa nella Grande Nube di Magellano (a circa 170 mila anni luce di distanza) il 23 Febbraio 1987, è un caso iconico nello studio delle supernove e dei resti di supernova. Si tratta, infatti, dell’unico caso in cui è stato possibile sia osservare l’esplosione con moderni telescopi, che monitorare continuamente lo sviluppo del resto di supernova e

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Le esplosioni di supernova possono indurre nuovi processi di formazione stellare. L’articolo: “Negative and positive feedback from a supernova remnant with SHREC: a detailed study of the shocked gas in IC443” di G. Cosentino (Chalmers University of Technology) pubblicato su MNRAS

Una supernova è l’evento conclusivo dell’evoluzione di una stella di grande massa. Queste spettacolari esplosioni sono tra i fenomeni più energetici che possiamo osservare nell’Universo, ed hanno un forte impatto sull’ambiente circostante. In particolare, durante la loro espansione, i resti di supernova (ossia le nebulose in espansione prodotte dalle esplosioni di supernova) possono impattare su nebulose circostanti, influenzandone il processo di

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Esplosioni di supernova da stelle LBV. Lo studio: “Modeling the remnants of core-collapse supernovae from luminous blue variable stars” di S. Ustamujic (INAF-OAPA) pubblicato su Astronomy & Astrophysics

Le stelle LBV (Luminous Blue Variable) sono stelle massicce, instabili, e caratterizzate da importanti perdite di massa, sia dovute ad intensi venti stellari che a sporadici eventi di espulsione di grandi quantità di gas. A causa della loro instabilità, le stelle LBV sono sorgenti variabili, con variazioni quasi-periodiche della loro luminosità dell’ordine di 0.5-2 magnitudini. Esempi tipici di stelle di

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Simulazioni MHD per studiare il legame tra supernove e resti di supernova. L’articolo: “Three-dimensional modeling from the onset of the SN to the full-fledged SNR. Role of an initial ejecta anisotropy on matter mixing” di A. Tutone (UNIPA/INAF-OAPA/INAF-IASF) pubblicato su A&A

Le spettacolari esplosioni di supernova con cui le stelle di grande massa terminano la loro evoluzione sono eventi governati da una fisica complessa, lontani dall’essere descrivibili assumendo una semplice simmetria sferica. La rarità di questi eventi rende ancora più complicata la comprensione dei processi fisici coinvolti nelle esplosioni di supernova. Si stima, infatti, che la nostra Galassia in media ospita

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Un nuovo metodo diagnostico per identificare ejecta ricchi di metalli nei resti di supernova. Lo studio: “Unveiling pure-metal ejecta X-ray emission in supernova remnants through their radiative recombination continuum” di E. Greco (UNIPA/INAF-OAPA/API) pubblicato su A&A

I resti di supernova sono nebulose in rapida espansione formate dalle esplosioni di supernova. Queste nebulose sono composte dal mezzo interstellare che viene investito e riscaldato dall’onda d’urto prodotta dall’esplosione, e dagli addensamenti di materiale stellare espulsi quando la stella è esplosa, chiamati ejecta. Gli ejecta sono localizzati dietro l’onda d’urto, viaggiando a velocità minori, e spesso vengono riscaldati dall’onda d’urto inversa:

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La morfologia del resto di supernova ricco di ossigeno N132D. Lo studio: “Three-dimensional Kinematic Reconstruction of the Optically Emitting, High-velocity, Oxygen-rich Ejecta of Supernova Remnant N132D” di C. J. Law (CfA) pubblicato su ApJ

Le supernove sono quasi unicamente osservate in galassie lontane, a distanze tali da non poter risolvere spazialmente i materiali espulsi e la loro interazione con il mezzo inter- e circumstellare. Con la sola eccezione di SN 1987 A, nella Via Lattea e nelle galassie vicine (principalmente le Nubi di Magellano) non abbiamo osservato in tempi recenti esplosioni di supernova, ma

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La connessione tra l’esplosione di supernova ed il resto di supernovae in SN 1987A. Lo studio: “Hydrodynamic simulations unravel the progenitor-supernova-remnant connection in SN 1987A” di S. Orlando (INAF-OAPA) recentemente pubblicato su A&A

Le stelle con una massa maggiore di 9 masse solari terminano la loro evoluzione come supernove. Queste esplosioni sono innescate dal collasso gravitazionale del nucleo di queste stelle massive, una volta che le reazioni termonucleari si sono esaurite e il nucleo non è più sostenuto dalla pressione prodotta dalle reazioni stesse. Non si tratta, comunque, di semplici esplosioni dalla simmetria

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Un esplosione asimmetrica per spiegare le proprietà di SN 1987A. Lo studio “Matter Mixing in Aspherical Core-collapse Supernovae: Three-dimensional Simulations with Single Star and Binary Merger Progenitor Models for SN 1987A” di M. Ono (Astrophysical Big Bang Laboratory) pubblicato su ApJ

La notte del 23 Febbraio 1987 una supernova, denominata SN 1987 A, è esplosa nella Grande Nube di Magellano, una galassia satellite della Via Lattea, distante “solamente” 170000 anni luce da noi. SN 1987 A è quindi la supernova più vicina alla Terra osservata in epoca moderna, e quindi un evento unico per studiare le esplosioni di supernova e la

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Quale meccanismo porta alla formazione di un magnetar? Pubblicato su A&A lo studio: “Spatially resolved X-ray study of supernova remnants that host magnetars: Implication of their fossil field origin” di P. Zhou (University of Amsterdam/Nanjing University)

Al termine della loro evoluzione, le stelle con una massa finale (“finale” perchè le stelle massive perdono molta massa tramite venti stellari durante la loro evoluzione) maggiore di 8 masse stellari esplodono in una supernova a collasso nucleare, così chiamata perchè innescata dal collasso del nucleo della stella (la progenitrice). Da queste supernovae vengono prodotti due oggetti astronomici: il nucleo

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