I microbrillamenti ed il riscaldamento coronale. L’articolo: “Coronal energy release by MHD avalanches. Effects on a structured, active region, multi-threaded coronal loop” di G. Cozzo (UNIPA) pubblicato su A&A

La corona è la parte più esterna dell’atmosfera del Sole, dove il plasma raggiunge temperature di vari milioni di gradi. Il meccanismo responsabile del riscaldamento del plasma coronale è una questione di lunga data. Risale infatti agli anni ’30, quando i fisici Bengt Edlen e Walter Grotrian proposero che le misteriose righe spettroscopiche osservate nell’emissione coronale non fossero dovute ad

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Uno studio completo dell’attività coronale delle stelle M vicine al Sole. L’articolo: “Complete X-ray census of M dwarfs in the solar neighborhood. I. GJ 745 AB: Coronal-hole stars in the 10 pc sample” di M. Caramazza (Eberhard-Karls Universität Tübingen) pubblicato su A&A

La corona è l’atmosfera più esterna nella maggior parte delle stelle, un regione dove il plasma è riscaldato a milioni di gradi dall’attività magnetica stellare. Poiché sia l’intensità che la topologia del campo magnetico dipendono dalla struttura interna delle stelle, lo studio dell’attività coronale stellare offre la possibilità sia di comprendere i fenomeni magnetici ad alta energia che avvengono nelle

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L’interazione magnetica tra stella e pianeta può produrre brillamenti più energetici. Lo studio: “X-ray variability of HD 189733 across eight years of XMM-Newton observations” di I. Pillitteri (INAF – OAPA) pubblicato su A&A

La corona è l’atmosfera più esterna delle stelle non di grande massa. In questa regione, che si estende per alcuni raggi stellari, il plasma raggiunge temperature di alcuni milioni di gradi, alle quali emette principalmente radiazione ai raggi X. La temperatura media delle corone nelle stelle varia parecchio, in funzione di parametri stellari quali l’età della stella, la sua rotazione,

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Nanoflares e nanojets ed il riscaldamento della corona solare. L’articolo: “Reconnection Nanojets in the Solar Corona” di P. Antolin (Northumbria University) pubblicato su Nature Astronomy

La corona solare è la parte più esterna dell’atmosfera della nostra stella. Si estende per diversi raggi solari ed è composta da plasma ad alcuni milioni di gradi, ben più caldo quindi della fotosfera (con una temperatura di circa 5600 gradi). Il meccanismo di riscaldamento della corona solare è un problema aperto da decenni. Tra i vari meccanismi proposti, nei

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Echi coronali. Pubblicato su ApJ lo studio: “Large-amplitude quasi-periodic pulsations as evidence of impulsive heating in hot transient loop systems detected in the EUV with SDO/AIA” di F. Reale (UNIPA/INAF-OAPA)

Osservato nelle bande X e UV, il Sole appare disomogeneo e cosparso da archi magnetici brillanti (chiamati archi coronali) dove è confinato plasma a milioni di gradi. Gli archi appaiono più numerosi, compatti, caldi e brillanti in regioni chiamate “regioni attive”, che si sviluppano attorno le macchie solari, dove il campo magnetico è più intenso. Uno dei problemi ancora non

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Riscaldamento del plasma negli archi coronali solari. Pubblicato su ApJ lo studio: “Impulsive coronal heating from large-scale magnetic rearrangements: from IRIS to SDO/AIA” di F. Reale (UNIPA/OAPA)

La corona solare è ben visibile nelle bande ad alta energia come costituita da archi magnetici riempiti di plasma a milioni di gradi, particolarmente luminosi nelle cosiddette regioni attive. Nonostante sia chiaro che il campo magnetico giochi un ruolo importante, la corona rimane un ambiente molto complesso in cui avvengono fenomeni anche molto violenti come i brillamenti. In questi eventi

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Brillamenti e fluorescenza di raggi X in protostelle. Pubblicato su A&A lo studio: “Deep X-ray view of the Class I YSO Elias 29 with XMM-Newton and NuSTAR” di I. Pillitteri (INAF-OAPA)

Le protostelle sono stelle con pochi milioni di anni di età, che stanno ancora attraversando una fase di accrescimento e contrazione gravitazionale ed il cui nucleo non ha ancora raggiunto i valori di temperatura e pressione necessari per sostenere i processi termonucleari. Le più giovani tra queste stelle sono circondate da un disco protoplanetario di gas e polveri (protostelle di

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Luglio 2017, la ricerca in evidenza: il Sole, un laboratorio unico per la fisica del plasma

di Mario Giuseppe Guarcello    ( segui mguarce)     Solido, liquido e gassoso….questi sono gli stati della materia a cui siamo abituati sulla Terra. Nell’Universo non è esattamente cosi’. Il 99% della materia conosciuta (ed osservabile) nell’Universo infatti si trova sotto forma di plasma, uno stato che sulla Terra si trova naturalmente nei fulmini o nelle aurore boreali.   Cosa

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