Un supertelescopio per un superammasso. JWST svela i segreti di Westerlund 1

Le regioni di formazione stellare possono differire notevolmente tra loro, in particolare per quanto riguarda la popolazione di stelle massicce (con masse superiori a circa 10 masse solari) e la densità stellare (intesa come il numero di stelle per unità di volume). Questi aspetti possono variare drasticamente da una regione all’altra. Tali differenze sono estremamente importanti, poiché le stelle massicce

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Ejecta, shock e mezzo circumstellare nella supernova SN2014C

Le proprietà e la morfologia dei resti di supernova sono il risultato dei complessi processi fisici che avvengono nella stella progenitrice sia nelle fasi che precedono l’esplosione sia durante l’evento stesso (dal rapido collasso del nucleo, che avviene in pochi secondi, fino all’emergenza dell’onda d’urto dalla superficie della stella). Sono inoltre influenzate dalle interazioni tra i frammenti della stella espulsi

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Idrogeno, elio e sodio nell’atmosfera del pianeta Saturniano TOI-5398 b

La caratterizzazione delle atmosfere esoplanetarie è uno dei settori di ricerca più attivi dell’astrofisica moderna, resa possibile grazie allo sviluppo di strumenti e tecniche specifiche. L’idea di base di queste ricerche è piuttosto semplice: ottenere osservazioni spettroscopiche di stelle con pianeti durante il transito del pianeta davanti alla propria stella, ossia nel momento in cui parte della radiazione stellare attraversa

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IL resto di supernova di Kepler: un acceleratore di particelle cosmico

Il ruolo dei resti di supernova (nubi in espansione prodotte dalle supernove) nell’accelerazione dei raggi cosmici (particelle ad altissima energia presenti in diversi ambienti astrofisici) è noto sin dal 1995. La scoperta, realizzata da astronomi dell’Università di Kyoto, fu resa possibile dall’aver identificato la presenza di emissione non termica ai raggi X nel resto di supernova SN 1006. I raggi

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Fenomeni ad alta energia nelle stelle di Wolf-Rayet di Westerlund 1

Le stelle di grande massa vivono una vita breve e violenta. Soprattutto durante le fasi finali della loro evoluzione, queste stelle attraversano profonde trasformazioni della loro struttura e disperdono nell’ambiente circostante una grande quantità di massa sotto forma di venti stellari. In particolare, durante la fase di Wolf-Rayet, che dura solo poche centinaia di migliaia di anni, le stelle espellono

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Acqua o attività stellare? Il caso della super-Terra LHS 1140 b

Ad oggi, 1 Aprile 2024, il 74.4% dei 5602 esopianeti confermati è stato scoperto tramite la tecnica dei transiti. Quest’ultima consiste in ripetute osservazioni fotometriche mirate a misurare l’impercettibile e periodica diminuzione della luminosità della stella centrale ogni qualvolta il pianeta transita di fronte alla nostra linea di vista. Inoltre, il confronto tra osservazioni spettroscopiche ottenute prima e durante il

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Abbondanze chimiche nelle atmosfere di esopianeti irradiati da raggi X e UV

Una delle lezioni apprese in questi decenni di ricerca sugli esopianeti, specialmente considerando la diversità di esopianeti scoperti finora, è che molte loro proprietà dipendono dalle caratteristiche e dall’evoluzione della stella attorno alla quale orbitano. In particolare, la radiazione energetica emessa dalla stella nelle bande UV e raggi X può alterare in modo significativo le proprietà chimiche e fisiche dell’atmosfera

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Emissione non termica di raggi X da ejecta superveloci in SN 1006

I resti di supernova, ovvero le nebulose in rapida espansione create dalle esplosioni di supernova, possono costituire intense sorgenti di radiazioni ad alta energia, in particolare raggi X. Tale radiazione può manifestarsi in due forme: termica e non termica. La radiazione termica deriva da materiale denso ed è strettamente correlata alla temperatura del materiale. Per emettere radiazione termica ai raggi

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SpotCCF, una nuova tecnica per trovare e studiare macchie fotosferiche nelle stelle attive.

Il Sole è solito deliziare studiosi ed appassionati di osservazioni astronomiche con fenomeni di natura magnetica, come macchie solari e brillamenti. Si tratta di fenomeni certamente belli da vedere e fotografare, ma anche estremamente importanti da studiare e comprendere. Questo perché sono il risultato dell’interazione su larga scala tra il campo magnetico e il plasma solare. Inoltre, forniscono informazioni cruciali

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