I microbrillamenti ed il riscaldamento coronale. L’articolo: “Coronal energy release by MHD avalanches. Effects on a structured, active region, multi-threaded coronal loop” di G. Cozzo (UNIPA) pubblicato su A&A

La corona è la parte più esterna dell’atmosfera del Sole, dove il plasma raggiunge temperature di vari milioni di gradi. Il meccanismo responsabile del riscaldamento del plasma coronale è una questione di lunga data. Risale infatti agli anni ’30, quando i fisici Bengt Edlen e Walter Grotrian proposero che le misteriose righe spettroscopiche osservate nell’emissione coronale non fossero dovute ad

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Uno studio congiunto Solar Orbiter / Parker Solar Probe del vento solare. L’articolo: “Connecting Solar Orbiter remote-sensing observations and Parker Solar Probe in situ measurements with a numerical MHD reconstruction of the Parker spiral” di R. Biondo (UNIPA/INAF-OATo) pubblicato su A&A

Il vento solare è composto da particelle cariche (plasma) espulse dalla corona solare e in viaggio nello spazio interplanetario. Queste particelle vengono emesse dall’attività magnetica che riscalda il plasma nella corona solare, ed una volta raggiunta la Terra, queste interagiscono con la magnetosfera terrestre e l’atmosfera del nostro pianeta dando vita a fenomeni come le aurore boreali.   Nel viaggio

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La NASA approva la missione MUSE per lo studio della corona solare

Sono ancora numerosi i segreti della corona solare che gli astronomi stanno cercando di decifrare. La corona è l’atmosfera più esterna del Sole, formata da plasma poco denso a temperature elevate, fino ad alcuni milioni di gradi (per confronto, la temperatura del plasma in fotosfera e cromosfera è di circa 5600 e 10000 gradi, rispettivamente). L’energia necessaria per riscaldare il

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Presentati due metodi che permettono di stimare la copertura di regioni magnetiche attive in fotosfera. Lo studio: “Estimating Magnetic Filling Factors from Simultaneous Spectroscopy and Photometry: Disentangling Spots, Plage, and Network” di T. W. Milbourne (Harvard University) pubblicato da ApJ

Circa il 20% degli esopianeti scoperti finora (Ottobre 2021) è stato identificato tramite misure di velocità radiali (Fonte: https://exoplanets.nasa.gov/). Questo metodo si basa su osservazioni spettroscopiche di stelle con pianeti, mirate a misurare periodiche oscillazioni della stella tramite misure di effetto Doppler. Queste oscillazioni sono una conseguenza dell’interazione gravitazionale tra stella e pianeta durante l’orbita del pianeta attorno la stella. Intuitivamente,

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Nanoflares e nanojets ed il riscaldamento della corona solare. L’articolo: “Reconnection Nanojets in the Solar Corona” di P. Antolin (Northumbria University) pubblicato su Nature Astronomy

La corona solare è la parte più esterna dell’atmosfera della nostra stella. Si estende per diversi raggi solari ed è composta da plasma ad alcuni milioni di gradi, ben più caldo quindi della fotosfera (con una temperatura di circa 5600 gradi). Il meccanismo di riscaldamento della corona solare è un problema aperto da decenni. Tra i vari meccanismi proposti, nei

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Echi coronali. Pubblicato su ApJ lo studio: “Large-amplitude quasi-periodic pulsations as evidence of impulsive heating in hot transient loop systems detected in the EUV with SDO/AIA” di F. Reale (UNIPA/INAF-OAPA)

Osservato nelle bande X e UV, il Sole appare disomogeneo e cosparso da archi magnetici brillanti (chiamati archi coronali) dove è confinato plasma a milioni di gradi. Gli archi appaiono più numerosi, compatti, caldi e brillanti in regioni chiamate “regioni attive”, che si sviluppano attorno le macchie solari, dove il campo magnetico è più intenso. Uno dei problemi ancora non

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Riscaldamento del plasma negli archi coronali solari. Pubblicato su ApJ lo studio: “Impulsive coronal heating from large-scale magnetic rearrangements: from IRIS to SDO/AIA” di F. Reale (UNIPA/OAPA)

La corona solare è ben visibile nelle bande ad alta energia come costituita da archi magnetici riempiti di plasma a milioni di gradi, particolarmente luminosi nelle cosiddette regioni attive. Nonostante sia chiaro che il campo magnetico giochi un ruolo importante, la corona rimane un ambiente molto complesso in cui avvengono fenomeni anche molto violenti come i brillamenti. In questi eventi

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Luglio 2017, la ricerca in evidenza: il Sole, un laboratorio unico per la fisica del plasma

di Mario Giuseppe Guarcello    ( segui mguarce)     Solido, liquido e gassoso….questi sono gli stati della materia a cui siamo abituati sulla Terra. Nell’Universo non è esattamente cosi’. Il 99% della materia conosciuta (ed osservabile) nell’Universo infatti si trova sotto forma di plasma, uno stato che sulla Terra si trova naturalmente nei fulmini o nelle aurore boreali.   Cosa

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