Quattro pianeti (almeno) per due stelle. Lo studio: “The GAPS Programme at TNG. LIII. New insights on the peculiar XO-2 system” di A. Ruggieri (Università di Padova) pubblicato su A&A

Ogni appassionato di fantascienza, in particolare della saga di Star Wars, si è almeno una volta chiesto se pianeti che orbitano attorno a due stelle, come Tatooine, siano davvero possibili. In realtà, si tratta di una domanda molto interessante anche dal punto di vista astronomico. Nella nostra Galassia, infatti, si stima che almeno un terzo delle stelle di piccola massa

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Acqua o attività stellare? Lo studio: “A reanalysis of the LHS 1140 b atmosphere observed with the Hubble Space Telescope” di A. Biagini (INAF-OAPA/UNIPA) pubblicato su MNRAS

Ad oggi, 1 Aprile 2024, il 74.4% dei 5602 esopianeti confermati è stato scoperto tramite la tecnica dei transiti. Quest’ultima consiste in ripetute osservazioni fotometriche mirate a misurare l’impercettibile e periodica diminuzione della luminosità della stella centrale ogni qualvolta il pianeta transita di fronte alla nostra linea di vista. Inoltre, il confronto tra osservazioni spettroscopiche ottenute prima e durante il

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Presentato il primo studio omogeneo sulla dinamica di alcuni ammassi stellari. L’articolo: “The Gaia-ESO Survey: 3D dynamics of young groups and clusters from GES and Gaia EDR3” di N. J. Wright (Keele University) pubblicato su MNRAS

La formazione stellare non è mai un processo isolato. Durante il collasso gravitazionale, le nubi di gas si frammentano, dando origine a un gran numero di stelle. Per questo motivo, le stelle giovani sono generalmente osservate all’interno di ammassi stellari o associazioni.   Negli ultimi anni, la nostra conoscenza sulla popolazione di ammassi stellari nella Via Lattea è aumentata notevolmente

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TOI-4515 b, un “warm Jupiter” con un passato turbolento. L’articolo: “The GAPS programme at TNG L. TOI-4515 b: An eccentric warm Jupiter orbiting a 1.2 Gyr-old G-star” di I. Carleo (Instituto de Astrofísica de Canarias) pubblicato su A&A

Lo studio dei parametri orbitali di un esopianeta può rivelare molte informazioni sul suo passato. In particolare, in un’ellisse l’eccentricità si calcola come il rapporto tra la distanza tra i fuochi e il centro dell’orbita sul valore del semiasse maggiore. Questo parametro è pari a zero quando l’ellisse degenera in un cerchio, mentre è uguale a uno se degenera in

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Sintesi di spettri di esopianeti irradiati esternamente ed effetti della radiazione UV/X. Lo studio: “Signatures of X-ray dominated chemistry in the spectra of exoplanetary atmospheres” di D. Locci (INAF – OAPA) pubblicato su PSJ

Una delle lezioni apprese in questi decenni di ricerca sugli esopianeti, specialmente considerando la diversità di esopianeti scoperti finora, è che molte loro proprietà dipendono dalle caratteristiche e dall’evoluzione della stella attorno alla quale orbitano. In particolare, la radiazione energetica emessa dalla stella nelle bande UV e raggi X può alterare in modo significativo le proprietà chimiche e fisiche dell’atmosfera

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Frammenti estremamente veloci ed emissione di raggi X nel resto di supernova SN1006. L’articolo: “Indication of a fast ejecta fragment in the atomic cloud interacting with the southwestern limb of SN 1006” di R. Giuffrida (UNIPA/INAF) pubblicato su A&A

I resti di supernova, ovvero le nebulose in rapida espansione create dalle esplosioni di supernova, possono costituire intense sorgenti di radiazioni ad alta energia, in particolare raggi X. Tale radiazione può manifestarsi in due forme: termica e non termica. La radiazione termica deriva da materiale denso ed è strettamente correlata alla temperatura del materiale. Per emettere radiazione termica ai raggi

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Interazioni tra stella e pianeta: difficili ma non impossibili. L’articolo: “The enigmatic dance of the HD 189733A system: a quest for accretion” di S. Colombo (INAF-OAPA) pubblicato su A&A

La categoria dei Gioviani Caldi rappresenta una classe di pianeti di notevole interesse, assente nel Sistema Solare. Si tratta di giganti gassosi che orbitano a distanze così ravvicinate dalla propria stella da completare un’orbita in meno di dieci giorni. A causa della loro vicinanza alla stella, questi pianeti sono estremamente caldi, con temperature che superano i 1500 K, tanto da

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Una tecnica per modellare le macchie fotosferiche nelle stelle attive. Lo studio: “The GAPS programme at TNG LII. Spot modeling of V1298 Tau using SpotCCF tool” di C. Di Maio (INAF – OAPA) pubblicato su A&A

Il Sole è solito deliziare studiosi ed appassionati di osservazioni astronomiche con fenomeni di natura magnetica, come macchie solari e brillamenti. Si tratta di fenomeni certamente belli da vedere e fotografare, ma anche estremamente importanti da studiare e comprendere. Questo perché sono il risultato dell’interazione su larga scala tra il campo magnetico e il plasma solare. Inoltre, forniscono informazioni cruciali

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Simulate le osservazioni XRISM dell’iconico resto di supernova SN1987 A. L’articolo: “Probing Shocked Ejecta in SN 1987A: A novel diagnostic approach using XRISM−Resolve” di V. Sapienza (UNIPA/OAPA) presto pubblicate su ApJL

SN1987 A è uno degli oggetti più importanti nello studio delle supernove e dei resti di supernova. Si tratta infatti dell’unica esplosione di supernova per collasso del nucleo (core-collapse supernova) avvenuta a distanze relativamente vicine (circa 170000 anni luce, nella Grande Nube di Magellano) in epoca moderna. È l’unico evento nell’Universo per il quale disponiamo di osservazioni dirette tramite telescopio

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Un pianeta dalle proprietà difficili da misurare per V1298 Tau. L’articolo: “Photometric follow-up of the 20 Myr old multi-planet host star V1298 Tau with CHEOPS and ground-based telescopes” di M. Damasso (INAF-OATo) pubblicato su A&A

Tra le stelle in cui sono stati identificati più di un pianeta, V1298 Tau merita un’attenzione particolare. Si tratta infatti di una stella situata a circa 360 anni luce da noi, con un’età di soli 20 milioni di anni ed un sistema planetario che annovera ben quattro pianeti finora scoperti. Grazie alle sue caratteristiche distintive, lo studio di V1298 Tau

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