[NOTA STAMPA] Oggetto vagabondo cresce a ritmo record

Non è una stella, ma neppure un pianeta. Si tratta di un giovane oggetto celeste, misterioso e affascinante, che ha recentemente mostrato un comportamento straordinario, mai osservato prima in un oggetto della sua massa. Il suo nome è Cha1107-7626 e la sua scoperta segna una nuova tappa nell’esplorazione dell’universo.   Un team internazionale di ricercatori, coordinato da Víctor Almendros Abad

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Climatologia estrema su un gioviano Caldo. L’articolo: “The GAPS Programme at TNG. LXIX.The Dayside of WASP-76b revealed by GIANO-B, HARPS-N and ESPRESSO: Evidence for Three-Dimensional Atmospheric Effects” di G. Guilluy (INAF – OATo) pubblicato su A&A

Climatologia planetaria in condizioni estreme grazie alle osservazioni GIANO-B, HARPS-N ed ESPRESSO del gioviano caldo WASP-76b   Tra i 6007 esopianeti confermati finora (22/09/2025) esiste una classe di pianeti assente nel Sistema Solare, ma fondamentale per studiare la fisica delle atmosfere planetarie in condizioni estreme:: i Gioviani ultra-caldi. Si tratta di giganti gassosi in orbite molto ravvicinate alla propria stella,

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Il resto di supernova Puppis A è un complesso acceleratore di particelle. Lo studio: “Evidence for protons accelerated and escaped from the Puppis A region using Fermi-LAT observations” di R. Giuffrida (INAF-OAPA/UNIPA/Université de Paris) pubblicato su A&A

Il resto di supernova Puppis A si rivela un efficiente acceleratore di particelle, attraverso meccanismi diversi nelle varie regioni del resto   Durante il 15º episodio della quarta stagione della serie fantascientifica Battlestar Galactica, l’automa Cavil si lamenta di non poter osservare l’Universo nei raggi X e gamma, essendo limitato, come gli esseri umani, alla sola banda del visibile. Se

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Nane brune e stelle di piccola massa nella regione di formazione stellare Corona Australis. Lo studio “The substellar population in Corona Australis” di K. Muzic (Universidade de Lisboa) pubblicato su A&A

Un nuovo studio sulle stelle di piccola massa nella regione di Corona Australis aiuta a comprendere la formazione delle nane brune   Negli ultimi anni, diversi studi sulle regioni di formazione stellare vicine al Sole hanno rivelato che una frazione significativa della popolazione stellare della Via Lattea è costituita da nane brune, ossia oggetti il cui nucleo non raggiunge le

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[COMUNICATO STAMPA] Calvera è esplosa dove non doveva: una pulsar “in fuga” sfida le regole della Via Lattea

Un’esplosione stellare, una pulsar in fuga e un resto di supernova: è la storia di Calvera, un sistema scoperto a oltre 6500 anni luce sopra il piano galattico, che sta mettendo in discussione ciò che sappiamo sull’evoluzione delle stelle. A raccontarla è un team di ricerca dell’INAF in uno studio pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics.   Un gruppo di

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Tre rapidi getti in Cas A raccontano i processi avvenuti durante l’esplosione di una supernova. Lo studio: “Extreme anisotropies in deep layers of an exploding star: overabundance of Cr in the northeastern jet of Cassiopeia A” di V. Sapienza (INAF-OAPA/UNIPA) pubblicato su ApJL

Nel resto di supernova Cassiopeia A, tre getti ricchi di materiale sintetizzato negli strati più interni della stella progenitrice svelano i segreti dei processi che avvengono in una supernova subito dopo il collasso del nucleo.   La comprensione dei fenomeni che seguono il collasso del nucleo di una stella massiccia rappresenta uno degli obiettivi più importanti dell’astrofisica moderna. Questi processi,

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Wd1-9, una giovane stella di Wolf-Rayet dietro una fitta nube di polveri. L’articolo: “EWOCS-IV: 1Ms ACIS Chandra observation of the supergiant B[e] star Wd1-9” di K. Anastasopoulou (INAF – OAPA) pubblicato su A&A

L’analisi di una lunga osservazione ai raggi X rivela la natura della misteriosa stella Wd1-9: un sistema binario contenente una stella evoluta di recente nella fase di Wolf-Rayet, dopo aver espulso gli strati esterni della sua atmosfera, accresciuti sulla stella compagna.   Tra le almeno cento miliardi di stelle ospitate dalla nostra Galassia, ne esistono alcune, rarissime, che da sole

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“Spectroscopy of Free-Floating Planetary-Mass Objects and their disks with JWST” di B. Damian (University of St Andrews): otto piccoli oggetti di massa planetaria nel mirino del James Webb Space Telescope

Otto oggetti isolati di massa planetaria, identificati in tre regioni di formazione stellare, mostrano caratteristiche uniche: segni di formazione planetaria in atto e nuvole ricche di silicati nelle loro fotosfere.   Era il 2000 quando abbiamo imparato che è possibile l’esistenza di oggetti di massa planetaria isolati, ossia non legati a sistemi esoplanetari, grazie ad osservazioni analizzate da due gruppi di

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Alla ricerca del meccanismo che porta alla formazione dei Gioviani Caldi. L’articolo: “Gas, not dust: Migration of TESS/Gaia hot Jupiters possibly halted by the magnetospheres of protoplanetary disks” di I. Mendigutia (CAB) pubblicato su A&A

I Gioviani Caldi sono giganti gasso che orbitano a distanze <0.1 AU dalla loro stella. Ma cosa determina il raggio orbitale finale di questi pianeti? Nelle stelle di massa intermedie sembrerebbe essere la dispersione dei gai nel disco protoplanetario   I gioviani caldi sono una tipologia di esopianeti assente nel Sistema Solare. Si tratta di giganti gassosi che orbitano attorno

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Verso un’analisi accurata dell’interazione tra polveri interstellari e radiazione: “Interstellar dust as a dynamic environment” di G. La Mura (INAF-OA Cagliari)

Le polveri micrometriche, sia nel mezzo interstellare diffuso che nelle nebulose, interagiscono con la luce dando vita a molti importanti fenomeni. Un’interazione, questa, che dipende anche dalla forma e dalla microfisica dei grani di polvere.    Una galassia come la nostra ospita non solo stelle, pianeti e oggetti compatti, ma anche polveri e gas organizzati sia in un mezzo diffuso

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