Simulate le osservazioni XRISM dell’iconico resto di supernova SN1987 A. L’articolo: “Probing Shocked Ejecta in SN 1987A: A novel diagnostic approach using XRISM−Resolve” di V. Sapienza (UNIPA/OAPA) presto pubblicate su ApJL

SN1987 A è uno degli oggetti più importanti nello studio delle supernove e dei resti di supernova. Si tratta infatti dell’unica esplosione di supernova per collasso del nucleo (core-collapse supernova) avvenuta a distanze relativamente vicine (circa 170000 anni luce, nella Grande Nube di Magellano) in epoca moderna. È l’unico evento nell’Universo per il quale disponiamo di osservazioni dirette tramite telescopio

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Emissione di raggi γ dai resti di supernova nella Grande Nube di Magellano. L’articolo: “High-energy γ-ray detection of supernova remnants in the Large Magellanic Cloud” di R. Campana (INAF – OAS) pubblicato su MNRAS

I resti di supernova sono nebulose in espansione prodotte dall’esplosione di stelle di grande massa. Sono oggetti di grande interesse astronomico per i vari processi fisici in atto in queste nebulose e perché permettono di comprendere diversi aspetti delle supernova e delle stelle massicce nelle fasi finali della loro evoluzione. In particolare, l’osservazione dei resti di supernova ai raggi γ

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Diversi regimi di accelerazione di particelle in un resto di supernova. Lo studio: “A Spatially Resolved Study of Hard X-Ray Emission in Kepler’s Supernova Remnant: Indications of Different Regimes of Particle Acceleration” di V. Sapienza (UNIPA/OAPA) pubblicato su ApJ

I raggi cosmici sono particelle cariche ad alta ed altissima energia, che costantemente “piovono” sul nostro pianeta. Tra gli ambienti astrofisici considerati responsabili dell’accelerazione di raggi cosmici, figurano principalmente i resti di supernova. Questi oggetti sono nebulose in rapida espansione, generate dalle esplosioni di stelle di grande massa. Nei resti di supernova, l’accelerazione delle particelle sembra avvenire lungo l’onda d’urto

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Le esplosioni di supernova possono indurre nuovi processi di formazione stellare. L’articolo: “Negative and positive feedback from a supernova remnant with SHREC: a detailed study of the shocked gas in IC443” di G. Cosentino (Chalmers University of Technology) pubblicato su MNRAS

Una supernova è l’evento conclusivo dell’evoluzione di una stella di grande massa. Queste spettacolari esplosioni sono tra i fenomeni più energetici che possiamo osservare nell’Universo, ed hanno un forte impatto sull’ambiente circostante. In particolare, durante la loro espansione, i resti di supernova (ossia le nebulose in espansione prodotte dalle esplosioni di supernova) possono impattare su nebulose circostanti, influenzandone il processo di

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Esplosioni di supernova da stelle LBV. Lo studio: “Modeling the remnants of core-collapse supernovae from luminous blue variable stars” di S. Ustamujic (INAF-OAPA) pubblicato su Astronomy & Astrophysics

Le stelle LBV (Luminous Blue Variable) sono stelle massicce, instabili, e caratterizzate da importanti perdite di massa, sia dovute ad intensi venti stellari che a sporadici eventi di espulsione di grandi quantità di gas. A causa della loro instabilità, le stelle LBV sono sorgenti variabili, con variazioni quasi-periodiche della loro luminosità dell’ordine di 0.5-2 magnitudini. Esempi tipici di stelle di

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Il ruolo dei campo magnetico durante l’evoluzione dei resti di supernova. Lo studio: “Magneto-hydrodynamic simulations of young supernova remnants and their energy-conversion phase” di O. Petruk (IAPMM NASU) pubblicato su MNRAS

Le esplosioni di supernova sono suddivise in due categorie: quelle prodotte dall’esplosione di una nana bianca in un sistema binario stretto (tipo Ia) e le supernove innescate dal collasso gravitazionale del nucleo di stelle massive (tipo Ib/c e II). Data la rarità di resti di supernova molto giovani conosciuti (più giovani di un migliaio di anni circa), lo sviluppo di

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Interazione tra resti di supernova e nubi molecolari. L’articolo: “Modeling the mixed-morphology supernova remnant IC 443. Origin of its complex morphology and X-ray emission” di S. Ustamujic (INAF-OAPA) accettato su A&A

I resti di supernova sono nebulose in rapida espansione prodotte dalle esplosioni di supernova, spesso caratterizzate da una morfologia complessa conseguenza dell’interazione con il mezzo ambiente. Questi oggetti sono sorgenti di radiazione in varie bande dello spettro elettromagnetico. Questo è dovuto alla varietà di fenomeni che caratterizzano i resti di supernova, ed alle diverse condizioni fisiche (come temperatura e densità)

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Simulazioni MHD per studiare il legame tra supernove e resti di supernova. L’articolo: “Three-dimensional modeling from the onset of the SN to the full-fledged SNR. Role of an initial ejecta anisotropy on matter mixing” di A. Tutone (UNIPA/INAF-OAPA/INAF-IASF) pubblicato su A&A

Le spettacolari esplosioni di supernova con cui le stelle di grande massa terminano la loro evoluzione sono eventi governati da una fisica complessa, lontani dall’essere descrivibili assumendo una semplice simmetria sferica. La rarità di questi eventi rende ancora più complicata la comprensione dei processi fisici coinvolti nelle esplosioni di supernova. Si stima, infatti, che la nostra Galassia in media ospita

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31 anni di evoluzione di un resto di supernova. Pubblicato su A&A lo studio: “3D MHD modeling of the expanding remnant of SN 1987A. Role of magnetic field and non-thermal radio emission” di S. Orlando (INAF-OAPA)

La notte del 23 Febbraio 1987 gli astronomi osservarono l’esplosione di una supernova avvenuta nella Grande Nube di Magellano, galassia satellite della Via Lattea. La stella esplosa era la supergigante blu Sanduleak (Sk) − 69o202, con una massa di circa 20 masse solari, e la sua esplosione produsse il resto di supernova SN 1987A. Da quella notte e per gli

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