Presentato il primo studio omogeneo sulla dinamica di alcuni ammassi stellari. L’articolo: “The Gaia-ESO Survey: 3D dynamics of young groups and clusters from GES and Gaia EDR3” di N. J. Wright (Keele University) pubblicato su MNRAS

La formazione stellare non è mai un processo isolato. Durante il collasso gravitazionale, le nubi di gas si frammentano, dando origine a un gran numero di stelle. Per questo motivo, le stelle giovani sono generalmente osservate all’interno di ammassi stellari o associazioni.   Negli ultimi anni, la nostra conoscenza sulla popolazione di ammassi stellari nella Via Lattea è aumentata notevolmente

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Le abbondanze chimiche stellari possono non essere rappresentative di quelle del mezzo interstellare. Lo studio: “The Gaia-ESO Survey: Probing the lithium abundances in old metal-rich dwarf stars in the solar vicinity” di M. L. L. Dantas (Nicolaus Copernicus Astronomical Center) pubblicato su A&A

Lo studio delle abbondanze chimiche del mezzo interstellare e nelle stelle della nostra Galassia è un argomento di estremo interesse, in quanto è legato al processo di arricchimento chimico del mezzo interstellare da parte delle stelle di grande massa e all’evoluzione delle varie componenti stellari della Via Lattea. Il litio è uno degli elementi che spesso è oggetto di campagne

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Un catalogo di abbondanze di Litio dalla Gaia-ESO Survey. L’articolo: “The Gaia-ESO Survey: Lithium measurements and new curves of growth” di E.Franciosini (INAF-OA Arcetri) pubblicato su A&A

In astrofisica, esistono elementi chimici particolarmente interessanti poiché forniscono diagnostiche importanti in diversi campi di studio. Un esempio tipico di questi elementi è il litio. La misura dell’abbondanza di questo elemento chimico è importante in campo cosmologico, ad esempio, dove si misura una discrepanza tra le abbondanze di litio osservate nelle stelle di popolazione II e quelle previste dai modelli

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Chimica e rotazione delle stelle B nell’ammasso stellare NGC3293. Lo studio: “The Gaia-ESO survey: A spectroscopic study of the young open cluster NGC 3293” di T. Morel (Université de Liège) pubblicato su A&A

Le osservazioni spettroscopiche di stelle di grande massa, ossia stelle con una massa maggiore di 8 masse solari, permettono di comprendere l’evoluzione di queste stelle, che avviene in tempi molto più rapidi rispetto alle stelle di tipo solare, e l’importanza di alcuni fattori, come ad esempio la rotazione della stella. A tale scopo, le osservazioni di ammassi stellari, ovvero gruppi

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Compilato un vasto catalogo di stelle associate ad ammassi stellari dalle osservazioni della Gaia-ESO Survey

Gli ammassi stellari sono un prodotto del processo di formazione stellare. Durante il collasso gravitazionale, le nebulose tendono infatti a frammentarsi, formando centinaia o migliaia di stelle. Le stelle formate all’interno di una nebulosa rimangono spesso legate l’un l’altra da un’intensa mutua attrazione gravitazionale per un periodo di tempo della durata tipica di alcune decine di milioni di anni, in quello che

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L’abbondanza di litio ed i processi interni nelle stelle. L’articolo: “The Gaia-ESO survey: Mixing processes in low-mass stars traced by lithium abundance in cluster and field stars” di L. Magrini (INAF – OA Arcetri) pubblicato su A&A

Il Litio è un elemento chimico la cui abbondanza nell’Universo ha una storia complessa. Prodotto in percentuali molto ridotte durante il Big Bang, questo elemento chimico viene sia prodotto che distrutto continuamente da vari processi che avvengono nelle stelle. Di conseguenza, la quantità di litio che osserviamo nelle stelle oggi non riflette quella prodotta durante il Big Bang. Inoltre, fatta

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Un confronto tra i metodi usati per stimare l’età degli ammassi stellari giovani. Lo studio: “The Gaia-ESO survey: a lithium depletion boundary age for NGC 2232” di A. S. Binks (Keele University) recentemente pubblicato su MNRAS

Stimare l’età delle stelle è un compito tanto importante quanto complicato. Infatti, lo studio dell’evoluzione delle stelle e delle loro proprietà necessariamente richiede una stima accurata della loro età. D’altro canto, esistono poche diagnostiche che ci permettono di ottenere stime accurate dell’età delle stelle, e tipicamente quelle disponibili sono applicabili solo a determinati tipi di stelle in determinate fasi evolutive.

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Età e proprietà chimiche delle stelle giganti. Pubblicato su &A lo studio: “The Gaia-ESO survey: Calibrating a relationship between age and the [C/N] abundance ratio with open clusters” di G. Casali (INAF – Osservatorio Astrofisico di Arcetri)

Nonostante la sua importanza per lo studio dell’evoluzione di stelle e galassie, l’età delle stelle è sempre stata una proprietà elusiva. Infatti, misure affidabili dell’età delle stelle sono ristrette ad alcuni casi specifici. Tra i vari metodi usati per stimarla, come lo studio dell’abbondanza del Litio, della cinematica stellare, delle pulsazioni interne analizzate con l’asterosismologia, della rotazione o dell’attività magnetica,

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Dinamica ed espansione di un ammasso stellare. Pubblicato su MNRAS lo studio: “The Gaia-ESO Survey: asymmetric expansion of the Lagoon Nebula cluster NGC 6530 from GES and Gaia DR2” di N. J. Wright (Keele University)

Sebbene una frazione significativa delle stelle si sia formata in ammassi contenenti centinaia o migliaia di stelle, la quasi totalità delle stelle che osserviamo nella nostra Galassia oggi non è associata ad alcun ammasso stellare. Questo accade perchè gli ammassi stellari giovani si disperdono in pochi milioni di anni a causa di alcuni fenomeni, quali l’interazione gravitazionale tra le stelle

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La cronologia della formazione stellare nella Lagoon Nebula. Pubblicato su A&A lo studio: “The Gaia-ESO Survey: Age spread in the star forming region NGC 6530 from the HR diagram and gravity indicators” di L. Prisinzano (INAF-OAPA)

Le stelle si formano dalla contrazione gravitazionale di enormi nubi di gas. Questo processo può avvenire in due modi diversi: la contrazione può infatti essere rapida, con tempi caratteristici dettati dalla velocità con cui il gas “precipita” verso le protostelle in formazione, o può essere più lento e sostenuto da turbolenze e dal campo magnetico locale. Nel primo caso, le

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