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Un modello per lo studio dei transiti esoplanetari tenendo conto delle macchie stellari e dell’oscuramento ai bordi. Lo studio: “Correcting the effect of stellar spots on ARIEL transmission spectra – II. The limb-darkening effect” di G. Cracchiolo (UNIPA/INAF – OAPA), recentemente pubblicato su MNRAS
L’analisi dei transiti esoplanetari è non solo il metodo che ha permesso ad oggi la scoperta di più del 70% degli esopianeti noti, ma anche uno strumento molto efficace per studiare l’atmosfera dei pianeti transitanti. Durante il transito, infatti, l’esopianeta oscura parte del disco stellare, provocando un’impercettibile, ma misurabile, diminuzione periodica del flusso osservato della stella. Inoltre, se il pianeta
» Read moreDISPERSAL TIMESCALE OF PROTOPLANETARY DISKS IN THE LOW-METALLICITY YOUNG CLUSTER DOLIDZE~25
Frazione delle stelle con disco in 58 ammassi stellari plottati in funzione della loro età media. Gli ammassi più vicini al Sole di 1 kpc sono colorati in nero, ammassi massivi dove i dischi protoplanetari vengono erosi da altri fattori ambientali in rosso, ammassi noti a bassa metallicità in verde. La stima da noi trovata per Dolidze 25 è indicata
» Read moreScomparso il professor Nichi d’Amico, presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica
Con un profondo sgomento ed immensa tristezza comunichiamo l’improvvisa scomparsa del professore Nichi d’Amico, presidente del nostro Istituto. Lo ricordiamo con le parole del professore Salvatore Sciortino, già direttore dell’Osservatorio Astronomico di Palermo: “Sono profondamente colpito ed addolorato e sono rimasto incredulo a guardare lo schermo per parecchio tempo. Conoscevo Nichi da oltre 40 anni quando entrambi studiavamo Fisica
» Read moreRicreato in laboratorio il processo di accrescimento nelle stelle T Tauri
Fenomeni di accrescimento avvengono in una grande varietà di sorgenti astronomiche, dalle “piccole” stelle T Tauri ai giganteschi buchi neri al centro delle galassie. In particolare, le T Tauri sono stelle giovani con un’età di pochi milioni di anni, ancora circondate da un disco, chiamato disco protoplanetario, da cui accrescono gas. L’accrescimento avviene con un tasso che generalmente va da
» Read moreUn nuovo modello sviluppato ad OAPA connette per la prima volta il resto di supernova SN1987A, con la supernova e la progenitrice
Le stelle con una massa maggiore di 9 masse solari terminano la loro evoluzione come supernove. Queste esplosioni sono innescate dal collasso gravitazionale del nucleo di queste stelle massive, una volta che le reazioni termonucleari si sono esaurite e il nucleo non è più sostenuto dalla pressione prodotta dalle reazioni stesse. Non si tratta, comunque, di semplici esplosioni dalla simmetria
» Read more3DMAP-VR: un progetto per lo sviluppo di modelli astrofisici in 3D per la Realtà Virtuale
Lo sviluppo di modelli numerici rappresenta un potentissimo mezzo per indagare proprietà fisiche ed evoluzione temporale di oggetti astronomici, soprattutto per oggetti remoti o quando il livello di dettaglio necessario è maggiore del potere di risoluzione dei telescopi moderni. Questi modelli sono sviluppati usando codici idrodinamici o magnetoidrodinamici. Negli ultimi anni, lo sviluppo della Realtà Virtuale sta offrendo possibilità nuove
» Read moreScoperto attorno una stella di 40 milioni di anni il più giovane esopianeta individuato da TESS
L’architettura finale di un sistema esoplanetario è il risultato di una combinazione di processi complicati, quali la dispersione del disco protoplanetario da cui si è formato il sistema planetario e l’interazione gravitazionale tra gli esopianeti. Questi processi possono anche essere fortemente influenzati dall’ambiente esterno e dalla stella centrale. Uno dei processi più importanti in tal senso è la migrazione dei pianeti dall’orbita
» Read more11 – 18 Novembre 2018 – Settimana Light in Astronomy
IC 443: un caso unico di SNR con jet sovra-ionizzato
di Mario Giuseppe Guarcello ( segui mguarce) Lo studio dei resti di supernova, nubi formate dalle esplosioni di supernova, sono oggetti di grande interesse scientifico. Queste nebulose, infatti, non sono semplicemente il residuo di uno dei fenomeni più violenti che avvengono nell’Universo (un’esplosione di supernova dal collasso di una stella massiva, ossia le “core-collapse supernovae”, produce un’energia pari
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