Nanoflares e nanojets ed il riscaldamento della corona solare. L’articolo: “Reconnection Nanojets in the Solar Corona” di P. Antolin (Northumbria University) pubblicato su Nature Astronomy

La corona solare è la parte più esterna dell’atmosfera della nostra stella. Si estende per diversi raggi solari ed è composta da plasma ad alcuni milioni di gradi, ben più caldo quindi della fotosfera (con una temperatura di circa 5600 gradi). Il meccanismo di riscaldamento della corona solare è un problema aperto da decenni. Tra i vari meccanismi proposti, nei

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Nettuniani e super-Terre in sistemi con Gioviani “freddi” come test delle teorie di migrazione planetaria. L’articolo: “The GAPS programme at TNG. XXIV. An eccentric Neptune-mass planet near the inner edge of the BD-11 4672 habitable zone” di D. Barbato (UniTo/OATo) e M. Pinamonti (OATo) pubblicato su A&A

L’architettura di un sistema planetario non è solamente il risultato del processo di formazione dei pianeti, ma anche di un complesso processo di migrazione planetaria durante il quale i pianeti si muovono radialmente avvicinandosi o allontanandosi dalla propria stella. Anche l’architettura del Sistema Solare, nonché alcune proprietà dei pianeti interni, sono il risultato della migrazione dei giganti gassosi avvenuta in

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Parametri stellari ed abbondanze chimiche dal progetto GAPS@TNG. L’articolo: “The GAPS Programme at TNG XXV. Stellar atmospheric parameters and chemical composition through GIARPS optical and near-infrared spectra” di M. Baratella (UniPd) pubblicato su A&A

In molti studi astronomici è importante determinare con precisione le abbondanze relative degli elementi chimici nelle stelle. Ad esempio, la determinazione delle abbondanze chimiche in stelle che popolano diversi luoghi della Via Lattea, o con età o in fasi evolutive diverse, può rivelare informazioni importanti sull’evoluzione della nostra Galassia. Recentemente si è però scoperto come questi studi siano complicati dal

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Esopianeti con atmosfere estese in evaporazione. L’articolo: “The GAPS programme at TNG. XXII: The GIARPS view of the extended helium atmosphere of HD 189733 b accounting for stellar activity” di G. Guilluy (UniTO/INAF-OATo) pubblicato su A&A

Il numero di esopianeti scoperti fino ad oggi (4197 al 4/Agosto/2020, fonte: NASA) è sufficientemente alto da permettere studi delle loro proprietà globali. Una delle proprietà osservate che ancora manca una spiegazione certa è il così detto “deserto nettuniano“, ossia la relativa assenza di esopianeti di massa e dimensioni intermedie (sub-gioviani) con periodo orbitale minore di 3 giorni (ossia in

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Ghiacci e raggi X per spiegare le abbondanze chimiche nei dischi protoplanetari. Lo studio: “X-ray processing of a realistic ice mantle can explain the gas abundances in protoplanetary disks” di A. Ciaravella (INAF-OAPA) pubblicato su PNAS

Per comprendere il processo di formazione planetaria è necessario studiare l’evoluzione dei dischi protoplanetari, le strutture a disco composte da gas e grani di polvere orbitanti attorno le stelle di piccola massa durante i primi 3-5 milioni di anni della loro vita, e che possono dare origine a sistemi planetari. Negli ultimi anni, osservazioni di queste strutture mirate all’identificazione di

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Palermo, evento piovoso del 15 Luglio 2020.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo dal Dott. C. Rubino , nostro collaboratore esterno e dal suo collaboratore Dott. A. Vitrano, un contributo sulla formazione del violentissimo nubifragio abbattutosi su Palermo il 15 Luglio 2020, che riporta alcuni dati rilevati dalla stazione meteorologica di INAF-OAPa   Nel pomeriggio del 15/07/2020, tra le 15:00 e le 19:00, si è verificato a Palermo un

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Atmosfere di pianeti terrestri ed abitabilità. Lo studio: “A systematic study of CO2 planetary atmospheres and their link to the stellar environment” di A. Petralia (INAF-OAPA) pubblicato su MNRAS

I pianeti di tipo terrestre sono comuni nella Via Lattea. Si stima, infatti, che il 30% delle stelle nell’intorno solare ospita almeno un pianeta di tipo terrestre, e che attorno le stelle di classe spettrale M (ossia con temperatura efficace compresa tra 2400 e 3700 gradi) la presenza di pianeti terrestri nella fascia di abitabilità sia pari a circa il

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Alla ricerca di esocomete. Lo studio: “Exocomets: A spectroscopic survey” di I. Rebollido (Universidad Autónoma de Madrid) pubblicato su Astronomy & Astrophysics

Il Sistema Solare è popolato da oggetti di varia natura: giganti gassosi, pianeti rocciosi, pianeti nani, lune, asteroidi, comete e polveri. Ad oggi, sono stati identificati più di 4000 pianeti di vario tipo che orbitano attorno altre stelle, e si stima che la presenza di pianeti sia una caratteristica comune tra le stelle della nostra Galassia. Si può dire lo

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Un nuovo metodo diagnostico per identificare ejecta ricchi di metalli nei resti di supernova. Lo studio: “Unveiling pure-metal ejecta X-ray emission in supernova remnants through their radiative recombination continuum” di E. Greco (UNIPA/INAF-OAPA/API) pubblicato su A&A

I resti di supernova sono nebulose in rapida espansione formate dalle esplosioni di supernova. Queste nebulose sono composte dal mezzo interstellare che viene investito e riscaldato dall’onda d’urto prodotta dall’esplosione, e dagli addensamenti di materiale stellare espulsi quando la stella è esplosa, chiamati ejecta. Gli ejecta sono localizzati dietro l’onda d’urto, viaggiando a velocità minori, e spesso vengono riscaldati dall’onda d’urto inversa:

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Simulazioni MHD dell’emissione radio da un arco magnetico in una T Tauri. L’articolo: “Predicting the time variation of radio emission from MHD simulations of a flaring T-Tauri star” di Waterfall C. O. G. (Jodrell Bank Centre for Astrophysics) pubblicato su MNRAS

Le T Tauri sono stelle giovani (tipicamente più giovani di 5 milioni di anni), di piccola massa, circondate da un disco di polveri e gas chiamato disco protoplanetario. Il disco non raggiunge la superficie della stella attorno cui orbita: le polveri sublimano in prossimità della stella per le alte temperature raggiunte dal disco interno (oltre i 1500 gradi), mentre il disco di

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