Un sistema di superterre per la stella GJ 3998 descritto nell’articolo: “HADES RV Programme with HARPS-N at TNG XVI. A super-Earth in the habitable zone of the GJ 3998 multi-planet system” di A. K. Stefanov (IAC)

A soli 60 anni luce di distanza da noi, la stella GJ 3998, di classe spettrale M, ospita un sistema di ben tre superterre, scoperte e studiate grazie alle osservazioni del Telescopio Nazionale Galileo.   Le stelle di classe spettrale M sono tra i target più importanti per la ricerca di esopianeti, principalmente per due motivi: sono le stelle più

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Nuovi elementi individuati nell’atmosfera dell’esopianeta più caldo conosciuto. L’articolo: “The GAPS programme at TNG LX Atmospheric characterisation of KELT-9 b via single-line analysis: Detection of six H I Balmer lines, Na I, Ca I, Ca II, Fe I, Fe II, Mg I, Ti II, Sc II, and Cr II” di M. D’Arpa (INAF – OAPA/UNIPA) pubblicato su A&A

Uno degli aspetti più interessanti della scienza esoplanetaria è la possibilità di studiare mondi che non sono presenti nel Sistema Solare (almeno non oggi). Alcuni di questi esopianeti possiedono proprietà così estreme da essere oggetto di grande interesse scientifico. Questo è certamente il caso del Gioviano Ultra-Caldo KELT-9b. Si tratta di un gigante gassoso con una massa 2.8 volte quella

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Un sistema planetario ricco e complesso per la stella TOI-4010. L’articolo: “TOI-4010: A System of Three Large Short-period Planets with a Massive Long-period Companion” di M. Kunimoto (MIT) pubblicato su AJ)

Fino ad oggi (novembre 2023), abbiamo confermato la presenza di 5539 esopianeti in 4128 sistemi esoplanetari. Ciò implica che, nella maggior parte dei casi, è stato individuato un solo pianeta per ogni sistema esoplanetario. Questa situazione è principalmente una conseguenza delle attuali limitazioni tecnologiche e scientifiche, che rendono difficile rilevare pianeti di piccola massa a distanze di alcune unità astronomiche

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Un sistema binario in via di sincronizzazione. Lo studio: “The GAPS programme at TNG. XLIII. A massive brown dwarf orbiting the active M dwarf TOI-5375” di J. Maldonado (INAF – OAPA) pubblicato su A&A

Esiste un limite inferiore per la massa di una stella: negli oggetti con una massa inferiore a 0.07-0.08 masse solari, infatti, non è possibile avviare le reazioni termonucleari che alimentano le stelle di massa maggiore. Al di sotto di questa soglia, si entra nel dominio delle “nane brune“, oggetti con una massa troppo piccola per essere considerati stelle, ma allo

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Cinque specie molecolari individuate nell’atmosfera di WASP-69b. Lo studio: “The GAPS Programme at TNG. XXXVIII. Five molecules in the atmosphere of the warm giant planet WASP-69b detected at high spectral resolution” di G. Guilluy (INAF-OATo) pubblicato su A&A

Lo sviluppo avvenuto negli ultimi anni nella strumentazione, nelle conoscenze e nelle tecniche osservative nel campo della ricerca sugli esopianeti non solo ha permesso di identificare e confermare un gran numero di mondi orbitanti attorno ad altre stelle, ma anche di cominciare a comprendere la composizione chimica e le proprietà fisiche di alcuni esopianeti. Questi studi possono anche rivelare informazioni

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Quanti pianeti attorno alle stelle M? Lo studio: “HADES RV Programme with HARPS-N at TNG. XV. Planetary occurrence rates around early-M dwarfs” di M. Pinamonti (INAF-OATo) pubblicato su A&A

Le stelle nane di classe spettrale M (ossia con una temperatura efficace compresa tra 2400 e 3900 gradi Kelvin ed una massa compresa tra 0.08 e 0.7 masse solari) sono stelle ideali per la ricerca di esopianeti. Questo perchè le tecniche principali che permettono di scoprire la presenza di un pianeta attorno ad una stella sono più efficaci quando applicati

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Scoperto il primo sistema esoplanetario con pianeti in orbite sia polari che equatoriali. Lo studio: “The Rossiter-McLaughlin effect revolutions: an ultra-short period planet and a warm mini-Neptune on perpendicular orbits” di V. Bourrier (Observatoire Astronomique de l’Université de Genève) pubblicato da A&A

Lo studio delle architetture dei sistemi esoplanetari, ed in particolare dell’angolo spin-orbita (ossia l’inclinazione dell’orbita dei pianeti rispetto all’asse di rotazione della stella) può svelare importanti dettagli sull’evoluzione dinamica di un sistema planetario. In particolare, frequentemente i pianeti giovani possono migrare radialmente, cambiando la propria distanza dalla stella ed interagendo con gli altri corpi del sistema planetario. Questo processo può

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Presentati due metodi che permettono di stimare la copertura di regioni magnetiche attive in fotosfera. Lo studio: “Estimating Magnetic Filling Factors from Simultaneous Spectroscopy and Photometry: Disentangling Spots, Plage, and Network” di T. W. Milbourne (Harvard University) pubblicato da ApJ

Circa il 20% degli esopianeti scoperti finora (Ottobre 2021) è stato identificato tramite misure di velocità radiali (Fonte: https://exoplanets.nasa.gov/). Questo metodo si basa su osservazioni spettroscopiche di stelle con pianeti, mirate a misurare periodiche oscillazioni della stella tramite misure di effetto Doppler. Queste oscillazioni sono una conseguenza dell’interazione gravitazionale tra stella e pianeta durante l’orbita del pianeta attorno la stella. Intuitivamente,

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Il Gioviano caldo WASP-33b nell’obiettivo di HARPS-N. Lo studio: “The GAPS Programme at TNG. XXXI. The WASP-33 system revisited with HARPS-N” di F. Borsa (INAF – OA di Brera) pubblicato su A&A

I gioviani caldi sono pianeti gassosi in orbite molto strette (tipicamente con un semiasse maggiore minore di 0.1 UA, dove 1 Unità Astronomica, UA, corrisponde alla distanza media tra Terra e Sole, circa 150 milioni di km) attorno alla propria stella. Sia per l’intensità della radiazione stellare incidente, soprattutto raggi UV, che per le intense interazioni con la stella, questi

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Una super-Terra per la stella GJ 9689. Lo studio: “HADES RV programme with HARPS-N at TNG. XIV. A candidate super-Earth orbiting the M-dwarf GJ 9689 with a period close to half the stellar rotation period” di J. Maldonado (INAF-OAPA) recentemente pubblicato su A&A

Le stelle più numerose nell’Universo sono quelle di classe spettrale M, con una massa compresa tra 0.6 e 0.08 masse solari in sequenza principale, ed una temperatura efficace compresa tra 3900 K e 2400 K. In queste stelle i segnali dovuti alla presenza di pianeti, come ad esempio i segnali di velocità radiale (oscillazioni periodiche della stella dalla posizione di

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