Nettuniani e super-Terre in sistemi con Gioviani “freddi” come test delle teorie di migrazione planetaria. L’articolo: “The GAPS programme at TNG. XXIV. An eccentric Neptune-mass planet near the inner edge of the BD-11 4672 habitable zone” di D. Barbato (UniTo/OATo) e M. Pinamonti (OATo) pubblicato su A&A

L’architettura di un sistema planetario non è solamente il risultato del processo di formazione dei pianeti, ma anche di un complesso processo di migrazione planetaria durante il quale i pianeti si muovono radialmente avvicinandosi o allontanandosi dalla propria stella. Anche l’architettura del Sistema Solare, nonché alcune proprietà dei pianeti interni, sono il risultato della migrazione dei giganti gassosi avvenuta in epoche remote. In particolare, le teorie sulla formazione e migrazione delle super-Terre e dei pianeti nettuniani predicono diverse configurazioni dei pianeti interni se nel sistema planetario sono presenti anche giganti gassosi “freddi”, ossia distanti dalla propria stella.

 

La ricerca e caratterizzazione di sistemi planetari con giganti gassosi in orbite esterne e super-Terre o pianeti nettuniani in orbite interne è quindi importante per testare i modelli di formazione e migrazione planetaria. Pianeti di questo tipo sono più facilmente identificati attorno stelle di massa minore a quella del Sole (classi spettrali K e M), sia per la loro abbondanza nella nostra Galassia, sia perché le loro proprietà fisiche rendono i segnali dovuti alla presenza di pianeti più evidenti e facili da identificare.

 

Il team di ricercatori guidato dagli astrofisici D. Barbato (Università di Torino, INAF – Osservatorio Astrofisico di Torino, Observatoire de Genève) e M. Pinamonti (INAF -Osservatorio Astrofisico di Torino) ha analizzato una lunga serie temporale di dati spettroscopici ottenuti in seno al progetto GAPS (Global Architecture of Planetary Systems), insieme a dati di archivio, di BD-11 4672, una stella di classe spettrale K con un pianeta gioviano dal periodo orbitale di 1667 giorni ed una massa minima di 0.53 masse gioviani. Lo studio ha evidenziato la presenza di un ulteriore pianeta nella regione interna del sistema: un nettuniano con una massa minima di 15.37 masse terrestri, che orbita con un periodo di 74 giorni in un’orbita eccentrica con un semiasse maggiore di 0.3 UA (Unità Astronomiche, 1UA è la distanza media tra Terra e Sole, pari a 150 milioni di km). Questo pianeta, al limite della regione di abitabilità della stella (ossia la regione dove un pianeta roccioso può ospitare acqua allo stato liquido in superficie) renderebbe instabile qualsiasi altro pianeta all’interno della fascia di abitabilità. Lo studio è descritto nell’articolo: “The GAPS programme at TNG. XXIV. An eccentric Neptune-mass planet near the inner edge of the BD-11 4672 habitable zone“, pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics. Gli astronomi S. Benatti, J. Maldonado, L. Affer, A. Maggio e G. Micela dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Palermo sono coautori dello studio.

 

L’immagine (cliccare qui per visualizzare la figura interamente) confronta l’architettura del Sistema Solare con quella del sistema planetario di BD-11 4672, sia in funzione della distanza dalla stella, che del flusso di radiazione incidente sul pianeta.

 

Mario Giuseppe Guarcello  ( segui mguarce)