RectoVerso – Work in progress!

Sono giorni di fervente attività in biblioteca. La campagna di digitalizzazione di volumi e materiali cartacei antichi dell’INAF, dopo la tappa di Catania dedicata ai disegni del sole dell’astronomo Pietro Tacchini, prosegue qui a Palermo con alcuni libri e periodici del fondo antico dell’Osservatorio Astronomico. Ad occuparsi della digitalizzazione è la ditta fiorentina Keidos, che per l’occasione ha portato con se’ uno scanner progettato appositamente per questo tipo di attività. Ma cosa significa digitalizzare e perché si decide di farlo?

La digitalizzazione offre numerosi vantaggi, il primo dei quali è certamente la condivisione con un’ampia utenza di testi che, altrimenti, andrebbero consultati fisicamente, con tutte le precauzioni e le limitazioni del caso. I contenuti digitalizzati possono essere consultati direttamente da remoto dagli utenti, che hanno così a disposizione immagini ad alta definizione da “sfogliare” in tutta sicurezza. Un altro dei vantaggi della digitalizzazione è infatti la possibilità di limitare la consultazione fisica dei documenti e dei libri, garantendone una migliore conservazione. Per digitalizzare un libro bisogna affidarsi ad esperti che, con metodologie e macchine idonee, sappiano restituire immagini digitali dei beni librari ed archivistici non solo come testi e contenuti, ma anche come oggetti fisici con la propria materialità. Chiaramente durante la digitalizzazione si deve prestare la massima attenzione alla manipolazione del libro, cercando di stressarne la struttura il meno possibile.

I libri scelti per la digitalizzazione sono stati selezionati dalla dott.ssa Donatella Randazzo, responsabile della biblioteca antica, in quanto esemplari unici o non ancora integralmente presenti sulle piattaforme informatiche, con il fine di condividerli con più utenti possibili. Inoltre, alcune delle opere scelte sono di produzione dell’Osservatorio Astronomico di Palermo.

Lo scanner utilizzato per la digitalizzazione è il DigiBook Suprascan A0, dotato di piani basculanti che garantiscono una certa adattabilità all’angolo di apertura massimo del libro. Il volume viene collocato sui piani e, dopo un’accurata calibrazione tonale e di messa a fuoco, viene effettuata la scansione, che restituisce un’immagine di alta qualità. Tra i libri scelti per la digitalizzazione ci sono i cataloghi di Giuseppe Piazzi, con le sue personali annotazioni, opere di astronomi del XVII secolo e bollettini di argomento meteorologico ed astronomico. Ad occuparsi della digitalizzazione è il dott. Luca Chiostri, che digitalizzerà circa 600 pagine al giorno. Un grande patrimonio che grazie a questa iniziativa sarà a breve a disposizione di tutti nell’apposita teca digitale del portale INAF Polvere di Stelle!

 

Giada Genua

 

 

Tutte le immagini sono di proprietà dell’INAF-Osservatorio Astronomico 

 

RectoVerso – l’archivio degli astronomi visto da vicino