Carte… spaziali!

In questo periodo di smart working mi sto dedicando alla ricerca su alcuni aspetti strutturali dei libri del fondo Piazzi, importanti per approfondire la conoscenza della loro storia. Grazie ai dati raccolti durante il censimento conservativo e alle foto dei volumi, sto studiando le loro legature, cioè l’insieme dei procedimenti utilizzati per realizzare il libro, concentrandomi in particolar modo sui libri stampati a Palermo. Molti di questi volumi presentano delle carte decorate che, come dice la parola stessa, sono carte abbellite con forme, disegni, colori ottenuti tramite diverse tecniche. Durante il XVIII secolo l’uso delle carte decorate nelle coperte e nelle carte di guardia dei libri è estesissimo, e la loro produzione diffusa ed in continua evoluzione. Lo scopo del mio studio è catalogare quelle presenti sui libri di Giuseppe Piazzi, descrivendone le caratteristiche e ipotizzandone datazione e provenienza, grazie al confronto con altri cataloghi e allo studio dello stile, del colore, dell’uso. Vi parlerò più avanti dei risultati di quest’indagine, utile anche per tracciare più chiaramente la storia del mercato librario a Palermo nel ‘700. Oggi voglio parlarvi di una di queste tecniche di decorazione, forse la più famosa e quella che ha avuto vita più lunga, considerato che ancora oggi viene utilizzata per decorare carte e tessuti: la marmorizzazione!

Carta marmorizzata, disegno a chiocciola

Le carte marmorizzate vengono realizzate poggiando i fogli su un bagno nel quale i colori sono in sospensione; grazie al principio dell’incompatibiltà tra due sostanze, i colori (tipicamente ad olio) diluiti in sostanze insolubili in acqua (trementina e bile di bovino o di suino), galleggiano sulla superficie del bagno e vengono lavorati con degli strumenti al fine di ottenere un disegno, che viene poi assorbito dal foglio. Come immaginerete le possibilità di questa tecnica sono molteplici e si può giocare molto sia con i colori che con le forme, che possono essere più vicine a quelle del marmo naturale, da cui la tecnica prende il nome, ma possono anche discostarsene, assumendo le forme a chiocchiola, a coda di pavone, ondulata ecc. Nonostante la patria della carta marmorizzata sia la Francia, anche in Italia troviamo una cospicua produzione, molto spesso con colori più chiari rispetto a quelli usati altrove. Di seguito vi mostro alcune delle più belle presenti sui libri del fondo Piazzi.

 

 

Come mai ho deciso di parlarvi proprio di queste? Perché qualche giorno fa ho visto un articolo con delle foto che mi hanno colpita, guardate.

Il turbinio di cicloni nell’alta atmosfera di Giove in un’immagine scattata dalla missione Juno il 24/10/2017

La complessa topografia delle nubi di Giove in un’immagine scattata il 10/04/2020 ed elaborata dal citizien scientist Kevin M. Gill

Non vi ricordano qualcosa? Si tratta di immagini scattate da Juno, una sonda della Nasa arrivata su Giove nel Luglio del 2016 e la cui missione durerà fino al 2022. Nel corso di questi anni la sonda ci ha regalato immagini suggestive del gigante gassoso; quelle che vedete sono il risultato di un’elaborazione di dati che arrivano dalla sonda e che possono essere processate da chiunque voglia farlo. Impossibile non paragonarle alle nostre carte, no? Chissà se Piazzi l’avrebbe pensata allo stesso modo!

Giada Genua

 

 

 

Dove non specificato le immagini sono di proprietà dell’INAF-Osservatorio Astronomico 

 

 

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