Due mini-nettuniani in risonanza orbitale per TOI-1803 scoperti e descritti nell’articolo: “A joint effort to discover and characterize two resonant mini Neptunes around TOI-1803 with TESS, HARPS-N and CHEOPS” di T. Zingales (UniPd/INAF-OAPd))

Con oltre 2600 esopianeti scoperti, il satellite Kepler della NASA detiene il primato come missione con il maggior numero di esopianeti trovati. L’avventura di Kepler è proseguita con l’estensione della missione Kepler/K2, rimodulata dopo che guasti tecnici impedivano al telescopio di mantenere il puntamento. Tra le tante scoperte rese possibili da Kepler/K2 vi è l’evidenza che tra le tipologie di pianeta più comuni nella nostra Galassia dovrebbe esserci quella dei mini-nettuniani, pianeti con una massa pari a circa 17 volte quella terrestre e un raggio di circa 4 raggi terrestri. Tuttavia, il numero di pianeti scoperti in questa classe rimane ancora relativamente limitato.

 

Modelli evolutivi suggeriscono che i mini-nettuniani e le super-Terre (pianeti rocciosi con una massa fino a una decina di masse terrestri) condividano un’origine comune. Queste due classi di esopianeti, entrambe assenti nel Sistema Solare, deriverebbero dalla perdita della loro atmosfera primordiale esterna, dovuta a fotoevaporazione (perdita dell’atmosfera riscaldata dalla radiazione stellare) o alla perdita di massa causata dall’energia emessa dal nucleo del pianeta. Il limitato numero di mini-nettuniani scoperti e confermati finora rende difficile confermare questa teoria.

 

L’articolo: A joint effort to discover and characterize two resonant mini-Neptunes around TOI-1803 with TESS, HARPS-N and CHEOPS dell’astrofisico T. Zingales (Università di Padova, INAF – Osservatorio Astronomico di Padova) presenta la scoperta e la caratterizzazione di due mini-nettuniani orbitanti attorno alla stella TOI-1803 (TYC 2526-1545-1), una stella di 1.4 miliardi di anni con una massa di 0.76 masse solari. La scoperta è il risultato di uno sforzo congiunto tra due progetti dedicati allo studio degli esopianeti: GAPS (Global Architecture of Planetary Systems) e il CHEOPS Science Team, utilizzando osservazioni effettuate con il satellite dell’Agenzia Spaziale Europea CHEOPS, il satellite della NASA TESS, e lo spettrografo HARPS-N montato sul Telescopio Nazionale Galileo. TOI-1803 ospita due mini-nettuniani: TOI-1803 b, con una massa di 10.3 masse terrestri, un raggio di 2.99 raggi terrestri e un periodo orbitale di 6.29 giorni; il pianeta più esterno, TOI-1803 c, con una massa di 6 masse terrestri, un raggio di 4.29 raggi terrestri e un periodo orbitale di 12.89 giorni.

Questi due pianeti presentano caratteristiche significative. Innanzitutto, i due pianeti sono oggi prossimi a una risonanza orbitale 2:1, probabilmente raggiunta dopo un periodo di migrazione durante la formazione del sistema planetario. Tuttavia, le orbite non sono ancora perfettamente stabili. Osservazioni effettuate da Terra hanno infatti misurato un ritardo nel transito (cioè il passaggio dei pianeti davanti alla loro stella) di 10 e 40 minuti rispettivamente per i pianeti b e c. Ritardi simili sono il risultato delle interazioni gravitazionali tra i pianeti noti e, possibilmente, anche con altri pianeti nel sistema. Inoltre, TOI-1803 c potrebbe presentare un’atmosfera estesa che può essere osservata spettroscopicamente con strumenti di ultima generazione, come il James Webb Space Telescope, per caratterizzarne la composizione. Allo studio hanno partecipato anche gli astronomi A. Maggio e D. Locci dell’INAF – Osservatorio Astronomico di Palermo.

 

La figura di copertina (cliccare qui per visualizzarla interamente) mostra un’immagine in banda ottica TOI-1803 ottenute dalla campagna osservativa Digitized Sky Survey 2

 

Mario Giuseppe Guarcello 

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