L’attività magnetica della stella di classe spettrale M AD Leo

Le stelle non totalmente radiative (ossia escludendo quelle di grande massa) producono al loro interno un campo magnetico la cui intensità e topologia cambia significativamente in funzione del tipo di stella e della sua struttura interna. Il campo magnetico viene quindi letteralmente “trascinato” verso la superficie della stella, e qui interagisce col plasma in fotosfera, cromosfera e corona dando vita

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Un passo avanti verso la comprensione del riscaldamento coronale. Osservati per la prima volta dei nanojets

La corona solare è la parte più esterna dell’atmosfera della nostra stella. Si estende per diversi raggi solari ed è composta da plasma ad alcuni milioni di gradi, ben più caldo quindi della fotosfera (con una temperatura di circa 5600 gradi). Il meccanismo di riscaldamento della corona solare è un problema aperto da decenni. Tra i vari meccanismi proposti, nei

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Scomparso il professor Nichi d’Amico, presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica

Con un profondo sgomento ed immensa tristezza comunichiamo l’improvvisa scomparsa del professore Nichi d’Amico, presidente del nostro Istituto. Lo ricordiamo con le parole del professore Salvatore Sciortino, già direttore dell’Osservatorio Astronomico di Palermo:   “Sono profondamente colpito ed addolorato e sono rimasto incredulo a guardare lo schermo per parecchio tempo. Conoscevo Nichi da oltre 40 anni quando entrambi studiavamo Fisica

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Ghiacci e raggi X per spiegare le abbondanze chimiche nei dischi protoplanetari

Per comprendere il processo di formazione planetaria è necessario studiare l’evoluzione dei dischi protoplanetari, le strutture a disco composte da gas e grani di polvere orbitanti attorno le stelle di piccola massa durante i primi 3-5 milioni di anni della loro vita, e che possono dare origine a sistemi planetari. Negli ultimi anni, osservazioni di queste strutture mirate all’identificazione di

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Un nuovo metodo diagnostico per selezionare ejecta ricchi di metalli nei SNR

I resti di supernova sono nebulose in rapida espansione formate dalle esplosioni di supernova. Queste nebulose sono composte dal mezzo interstellare che viene investito e riscaldato dall’onda d’urto prodotta dall’esplosione, e dagli addensamenti di materiale stellare espulsi quando la stella è esplosa, chiamati ejecta. Gli ejecta sono localizzati dietro l’onda d’urto, viaggiando a velocità minori, e spesso vengono riscaldati dall’onda d’urto inversa:

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Sviluppato un metodo basato sull’Analisi delle Componenti Principali per correggere le sistematiche delle curve di luce Kepler/K2

Molti campi di studio dell’astronomia moderna si basano su misure fotometriche ad altissima precisione. Questo è vero in particolare per la ricerca di esopianeti con la tecnica dei transiti. Questa tecnica consiste nel misurare le piccolissime variazioni di luminosità delle stelle quando un loro pianeta transita lungo la linea di vista. Ad esempio, un Gioviano Caldo (ossia un gigante gassoso con un’orbita

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Il prof. Salvatore Sciortino va in pensione

Dal 1 Giugno 2020, dopo 39 anni di servizio presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), il Prof. Salvatore Sciortino va in pensione.   Già un anno dopo la sua laurea in Fisica, ottenuta nel 1978 presso l’Università degli Studi di Palermo, Salvatore Sciortino svolgeva la sua attività di ricerca sulla fisica delle corone stellari presso il prestigioso Harvard-Smithsonian Center for

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Tre esopianeti (tra cui una super-Terra) per la stella HD 16492

Il team internazionale guidato dall’astrofisica S. Benatti (INAF-OAPA) ha scoperto tre esopianeti, tra cui una super-Terra, attorno la stella HD 164922. Lo studio fa parte del progetto GAPS (Global Architecture of Planetary Systems). Una descrizione della ricerca ed un’intervista all’autrice dello studio può essere letta nell’articolo preparato dalla redazione di Media INAF (link)

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La distribuzione bimodale dei raggi degli esopianeti noti dovuta alla radiazione UV ambientale

Ad oggi (23 Marzo 2020) sono stati confermati 4141 esopianeti in 3072 sistemi planetari, con 5075 candidati esopianeti che attendono conferma (fonte: https://exoplanets.nasa.gov/). Il numero di esopianeti identificati e confermati è grande abbastanza da permettere agli astronomi di studiare le proprietà globali, come la distribuzione di massa, parametri orbitali, dimensioni e composizione, degli esopianeti mettendole anche in relazione con le caratteristiche

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SuperTerre caldissime ma con un’atmosfera ricca di idrogeno. Un nuovo modello spiega come sia possibile

Le “super-Terre” sono esopianeti rocciosi con una massa compresa tra la massa della Terra e quella di Urano. Alcuni di questi pianeti possono avere orbite molto strette attorno la propria stella. Ad esempio, la super-terra 55 Cancri e, con una massa pari a 8.6 masse terrestri, orbita attorno la propria stella ad una distanza di circa 0.016 UA (Unità Astronomiche,

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