ARIEL selezionata come prossima missione M4 dell’ESA

di Mario Giuseppe Guarcello    ( segui mguarce)

 

 

Negli ultimi anni la famiglia di stelle con sistemi esoplanetari è cresciuta vertiginosamente grazie a missioni come Kepler, CoRoT, e strumenti come HARPS-N al Telescopio Nazionale Galileo, dedicati all’identificazione di eopianeti tramite il metodo dei transiti e delle velocità radiali. Questi studi hanno rivoluzionato la nostra conoscenza sugli esopianeti, hanno permesso di comprendere che la presenza di esopianeti sia una caratteristica piuttosto comune nelle stelle della nostra Galassia e che esiste una vasta gamma di architetture diverse nei sistemi identificati.

 

Lo studio degli esopianeti non può fermarsi alla loro identificazione. Una delle future linee di indagine sugli esopianeti riguarderà la composizione chimica delle loro atmosfere. Questo sarà possibile soprattutto grazie ad ARIEL (Atmospheric Remote-Sensing Infrared Exoplanet Large-survey), missione che il 20 Marzo 2018 è stata selezionata dallo Space Programme Committee dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) come prossima missione di classe M4 dell’ESA.

 

Con un lancio previsto nel 2028, durante una missione dalla durata programmata di 4 anni, ARIEL analizzerà la composizione chimica delle atmosfere di più di 1000 esopianeti appartenenti alla classe dei giganti gassosi. tra cui alcune superterre. I pianeti selezionati orbitano attorno stelle con proprietà fisiche diverse tra loro, allo scopo di comprendere anche come il diverso ambiente dove i pianeti si formano può determinarne proprietà ed evoluzione. ARIEL sarà dotato di uno specchio innovativo di circa un metro, progettato e realizzato in Italia, e di un sistema ottico capace di osservazioni spettroscopiche ad modesta risoluzione.

 

ARIEL nasce da un consorzio di più di 50 istituti in 15 nazioni diverse, con un grande coinvolgimento italiano ed in particolare dell’Osservatorio Astronomico di Palermo. Uno dei co-principal investigators del progetto responsabile del team di ricerca italiano è infatti Giusi Micela, dell’Osservatorio Astronomico di Palermo. Oltre gli aspetti tecnologici e gestionali curati da Giusi Micela, l’Osservatorio Astronomico di Palermo conta già alcuni ricercatori pesantemente coinvolti in ARIEL: Ignazio Pillitteri (ricercatore OAPA) e Tiziano Zingales (dottorando OAPA e dell’University College of London) coinvolti nella selezione degli esopianeti da osservare; Antonino Petralia (borsista post-doc OAPA) che cura la selezione di stelle che verranno usate per la calibrazione; e Jesus Maldonado (ricercatore OAPA) che studia gli effetti dell’attività stellare sulle diagnostiche di composizione chimica che verranno analizzate da ARIEL. Nel progetto ARIEL, l’INAF è affiancata principalmente dall’Agenzia Spaziale Italiana e da altri istituti quali l’Università di Firenze, l’Istituto di fotonica e nanotecnologie del CNR di Padova e l’Università Sapienza di Roma.

Leggi anche il comunicato stampa di MediaINAF (link) e l’editoriale su ARIEL scritto da Giusi Micela e Pino Malaguti (link)