Plasma in caduta in canali magnetici solari: pubblicato su A&A lo studio: “Guided flows in coronal magnetic flux tubes” di A. Petralia

di Mario Giuseppe Guarcello    ( segui mguarce)

 

 

Il Solar Dynamics Observatory (SDO) ha osservato sul Sole in più di un’occasione frammenti di plasma espulsi dopo eventi eruttivi nella corona solare che ricadono sul Sole seguendo traiettorie che deviano da quella parabolica a causa dell’interazione tra plasma e campo magnetico locale. Queste osservazioni sono da tempo oggetto di studio presso l’Osservatorio Astronomico di Palermo, per l’importanza che rivestono nell’analisi dei processi che avvengono nella corona solare, dell’interazione tra plasma e campo magnetico, ed anche per le informazioni che possono rivelare su fenomeni che avvengono su altre stelle, come ad esempio l’accrescimento di gas delle protostelle dai dischi protoplanetari, che non possono essere osservati direttamente.

 

Nel nuovo studio di A. Petralia (INAF – Osservatorio Astronomico di Palermo) “Guided flows in coronal magnetic flux tubes”, recentemente pubblicato su Astronomy & Astrophysics, vengono presentate delle nuove simulazioni dell’evento osservato dall’SDO il 4 Novembre 2015, allo scopo di comprendere il meccanismo alla base del processo di frammentazione e ricaduta del plasma coronale. Simulando il moto di plasma coronale con simmetria cilindrica ad una velocità di circa 200 km/sec, immerso in un campo magnetico di 30 G secondo due configurazioni (campo magnetico e direzione di moto perfettamente allineati e disallineati), gli autori dello studio hanno potuto verificare come sia proprio la direzione del moto del plasma rispetto al campo magnetico il parametro che sta alla base di questo processo. Mentre nella prima configurazione, infatti, il plasma si muove lungo le linee di campo magnetico senza subire frammentazione, nel secondo caso esso viene fortemente deformato, fino a formare frammenti che precipitano sul Sole.

 

Questi risultati sono del tutto generali, trovando applicazione in tutti gli ambienti astronomici dove campo magnetico e plasma interagisono. Nuovamente, il Sole diventa il miglior laboratorio esistente in natura per studiare l’interazione tra plasma e campo magnetico, ed apre finestre altrimenti chiuse per la comprensione dei fenomeni del cosmo.

 

In figura, la sequenza di immagini dal”Atmospheric Imaging Assembly a bordo di SDO dell’evento del 4 Novembre 2015 analizzato in questo studio.