RectoVerso – Non solo carta

Avreste mai detto che l’archivio storico non contiene solo documenti e registri? Ebbene sì, ci sono altre tipologie di materiali che documentano la storia dell’Osservatorio Astronomico e sono dunque conservate nell’archivio storico, ma non tutte sono di carta: oggi parliamo di fotografie! E in particolare di una cospicua parte del fondo fotografico dell’Osservatorio, composta da 93 lastre in vetro. I soggetti delle lastre sono diversi e spaziano da soggetti astronomici (Fig. 1, 2) a vedute della città (Fig. 3), viaggi e personaggi (Fig. 4).

Sono state scattate nei primi anni del ‘900 e per alcune di esse è possibile stabilire l’anno esatto, in quanto sono state realizzate per documentare un evento speciale: la spedizione  dell’Osservatorio Astronomico a Sfax, in Tunisia, per osservare l’eclisse totale di sole nell’agosto del 1905. Quasi tutte sono negativi alla gelatina bromuro d’argento, di cui non sono state purtroppo rintracciate le relative stampe; una trentina di lastre sono invece diapositive. Si distinguono diversi formati e le lastre non sono state scattate da un’unica macchina; alcune sono state realizzate con una macchina fotografica stereoscopica, un particolare tipo di fotocamera dotata di due obiettivi paralleli che permettono alla fotocamera di simulare la visione binoculare e quindi di creare immagini tridimensionali, visualizzabili successivamente con diversi sistemi stereoscopici. Osservando il formato delle lastre e confrontando la posizione dei fermi si evince che in alcuni casi la macchina stereoscopica è stata utilizzata  anche per la ripresa di immagini non stereoscopiche (Fig. 5).

Confronto tra la lastra n.55 e la lastra n.93 (inizi XX secolo). Come si evince dal formato e dalla posizione dei fermi (lungo i lati corti) le fotografie sono state riprese dalla stessa macchina fotografica.

 

Tuttavia non rimane traccia di questa macchina fotografica stereoscopica in Osservatorio. Così come non è più presente un’altra fotocamera certamente in dotazione all’Osservatorio, di cui rimane però la fattura di acquisto, datata 7 Febbraio 1888; si trattava di una fotocamera Instantograph Lancaster da ¼ di lastra, una macchina fotografica da viaggio per piccoli formati, con la quale probabilmente sono state scattate alcune delle lastre presenti in archivio (Fig. 9). 

 

Si conserva invece all’interno del Museo della Specola una macchina fotografica di inizio XX secolo, una Tourist Camera per fotografi viaggiatori, ideale per le spedizioni scientifiche e probabilmente anch’essa utilizzata per scattare le fotografie di formato maggiore (Fig. 10).

 

Tutte le lastre fotografiche sono state oggetto di un intervento di manutenzione e conservazione nel 2014, durante un tirocinio svolto dalle studentesse Aurora Modica e Ambra Cirafisi del Corso di Laurea magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università di Palermo. Le lastre sono state spolverate su entrambi i lati e solo il cosiddetto lato vetro, quello cioè che non riporta l’emulsione fotografica, è stato sottoposto ad una pulitura ad umido con soluzione di acqua ed alcool etilico al 50%. In seguito alla pulitura ed alla schedatura conservativa sono state digitalizzate, utilizzando uno speciale scanner piano, sia ad alta che a bassa risoluzione. Ogni lastra è stata infine dotata di una cartella a quattro lembi in cartoncino idoneo alla conservazione di materiale fotografico. Le cartelle sono state a loro volta dotate di ulteriori contenitori che mantengano il raggruppamento originario delle lastre e le loro scatole originali.

Giada Genua

Tutte le immagini sono di proprietà dell’INAF-Osservatorio Astronomico 

RectoVerso – l’archivio degli astronomi visto da vicino