Lo studio: “The GAPS Programme with HARPS-N at TNG. XV. A substellar companion around a K giant star identified with quasi-simultaneous HARPS-N and GIANO measurements” di E. González-Álvarez accettato per essere pubblicato su A&A

di Mario Giuseppe Guarcello    ( segui mguarce)

 

 

Il Sistema Solare non rimarrà così in eterno. Tra circa cinque miliardi di anni, quando non potrà più produrre energia bruciando idrogeno, il nostro Sole evolverà dalla fase di sequenza principale alla fase di gigante rossa, aumentando le proprie dimensioni a discapito dei pianeti più vicini ad esso.

 

Chiaramente è un pò presto per preoccuparsene….ciò nonostante gli astronomi del progetto GAPS (Global Architecture of Planetary Systems, link), alla continua ricerca di sistemi esoplanetari dalle configurazioni più disparate, stanno individuando anche sistemi in questa fase: esopianeti in orbite strette attorno giganti rosse.

 

Ad aver identificato un sistema esoplanetario di questo tipo, ma con caratteristiche uniche, è stata l’astronoma dell’Osservatorio Astronomico di Palermo Esther González-Álvarez nello studio: “The GAPS Programme with HARPS-N at TNG. XV. A substellar companion around a K giant star identified with quasi-simultaneous HARPS-N and GIANO measurements” la cui pubblicazione è stata approvata sulla rivista Astronomy & Astrophysics. In questo caso la stella è una gigante rossa di circa 10 miliardi di anni, un esempio concreto del futuro del nostro Sole. Il pianeta in questione, con un’orbita confrontabile con quella di Mercurio, ha una massa di 11 masse gioviane: il pianeta più piccolo finora scoperto in sistemi simili. Il destino di questo pianeta sembra segnato: man mano che la sua stella evolverà crescendo di dimensioni è molto probabile che ne finirà inglobato.

 

Nell’immagine (link) la rappresentazione artistica di Kepler-432b, un altro esopianeta attorno una gigante rossa