Il resto di supernova SN 1987A osservata dal James Webb Space Telescope.

Il James Webb Space Telescope, il supertelescopio della NASA/ESA/CSA, ha puntato il suo sguardo verso il resto di supernova SN 1987A, rivelandone la struttura con un livello di dettaglio mai raggiunto prima d’ora.   Circa 400 anni dopo la supernova di Keplero, esplosa nel 1604, i cieli dell’emisfero australe ospitarono un’altra supernova relativamente vicina a noi. Si tratta di SN

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Filamenti in Cas A rivelano i processi avvenuti nella progenitrice durante l’esplosione. Il paper: “Filamentary ejecta network in Cassiopeia A reveals fingerprints of the supernova explosion mechanism” di S. Orlando (INAF-OAPA) pubblicato su A&A

Un nuovo studio teorico dimostra che la struttura filamentare osservata nel resto di supernova Cassiopea A (Cas A) è una conseguenza diretta dei processi avvenuti nella stella progenitrice immediatamente dopo il collasso del nucleo.   Le supernove sono tra gli eventi esplosivi più energetici dell’Universo. Eppure, nonostante la loro immensa luminosità, convertono solo l’1% della loro energia in radiazione elettromagnetica.

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SN1987A ai raggi X: onde d’urto, materiale circumstellare e produzione di ossigeno descritti in due articoli recenti

Analisi delle osservazioni ai raggi X del resto di supernova SN1987A, ottenute dal satellite XMM-Newton, forniscono nuovi dettagli sull’interazione tra l’onda d’urto generata dalla supernova e il materiale circumstellare, nonché sull’abbondanza di ossigeno presente nel resto di supernova.   Il resto di supernova SN1987A è senza dubbio uno degli oggetti più iconici per lo studio delle supernove, dei loro resti

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Un mostro verde svela i segreti dei violenti processi che avvengono nel resto di supernova Cas A. L’articolo: “The Green Monster Hiding in Front of Cas A: JWST Reveals a Dense and Dusty Circumstellar Structure Pockmarked by Ejecta Interactions” di I. de Looze (Ghent University) pubblicato su ApJL

Ci sono tante lezioni sulla fisica dei resti di supernova e delle stelle progenitrici che il resto di supernova Cassiopea A (Cas A) ci insegna. Ad esempio, abbiamo imparato che sia l’esplosione della supernova sia gli episodi di perdita di massa che caratterizzano le ultime fasi evolutive della stella progenitrice possono essere altamente asimmetrici. Abbiamo compreso che le supernove possono

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Emissione non termica e raggi cosmici nel resto di supernova SN1006. Lo studio: “Hadronic particle acceleration in the supernova remnant SN 1006 as traced by Fermi-LAT observations” di M. Lemoine-Goumard (University of Bordeaux) pubblicato su A&A

I resti di supernova rappresentano laboratori unici per comprendere i complessi processi che si verificano durante un’esplosione di supernova e per studiare la struttura interna delle stelle di grande massa e delle nane bianche prima della loro fine esplosiva. Lo studio di questi resti è inoltre motivato dal ruolo che essi svolgono nell’accelerazione dei raggi cosmici, ossia particelle dotate di

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L’accelerazione di raggi cosmici nei resti di supernova dipende dall’interazione con il mezzo circumstellare. L’articolo: “Time evolution of the synchrotron X-ray emission in Kepler’s SNR: the effects of turbulence and shock velocity” di V. Sapienza (UNIPA/INAF-OAPA) pubblicato su ApJ

Il ruolo dei resti di supernova (nubi in espansione prodotte dalle supernove) nell’accelerazione dei raggi cosmici (particelle ad altissima energia presenti in diversi ambienti astrofisici) è noto sin dal 1995. La scoperta, realizzata da astronomi dell’Università di Kyoto, fu resa possibile dall’aver identificato la presenza di emissione non termica ai raggi X nel resto di supernova SN 1006. I raggi

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Un’analisi sul processo di accelerazione di raggi cosmici negli shock. Lo studio: “Individual particle approach to the diffusive shock acceleration. Effect of the non-uniform flow velocity downstream of the shock” di O. Petruk (INAF-OAPA) pubblicato su A&A

La Terra è continuamente bersagliata da particelle ad altissima energia, conosciute come “raggi cosmici“. Lo spettro energetico dei raggi cosmici è ben definito: fino a un’energia di circa 1015 elettronvolt (eV) si tratta di raggi cosmici di origine Galattica, mentre quelli con un’energia fino a 1021 eV extragalattica. Lo spettro segue una legge di potenza, il che significa che il

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Frammenti estremamente veloci ed emissione di raggi X nel resto di supernova SN1006. L’articolo: “Indication of a fast ejecta fragment in the atomic cloud interacting with the southwestern limb of SN 1006” di R. Giuffrida (UNIPA/INAF) pubblicato su A&A

I resti di supernova, ovvero le nebulose in rapida espansione create dalle esplosioni di supernova, possono costituire intense sorgenti di radiazioni ad alta energia, in particolare raggi X. Tale radiazione può manifestarsi in due forme: termica e non termica. La radiazione termica deriva da materiale denso ed è strettamente correlata alla temperatura del materiale. Per emettere radiazione termica ai raggi

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Simulate le osservazioni XRISM dell’iconico resto di supernova SN1987 A. L’articolo: “Probing Shocked Ejecta in SN 1987A: A novel diagnostic approach using XRISM−Resolve” di V. Sapienza (UNIPA/OAPA) presto pubblicate su ApJL

SN1987 A è uno degli oggetti più importanti nello studio delle supernove e dei resti di supernova. Si tratta infatti dell’unica esplosione di supernova per collasso del nucleo (core-collapse supernova) avvenuta a distanze relativamente vicine (circa 170000 anni luce, nella Grande Nube di Magellano) in epoca moderna. È l’unico evento nell’Universo per il quale disponiamo di osservazioni dirette tramite telescopio

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Emissione di raggi γ dai resti di supernova nella Grande Nube di Magellano. L’articolo: “High-energy γ-ray detection of supernova remnants in the Large Magellanic Cloud” di R. Campana (INAF – OAS) pubblicato su MNRAS

I resti di supernova sono nebulose in espansione prodotte dall’esplosione di stelle di grande massa. Sono oggetti di grande interesse astronomico per i vari processi fisici in atto in queste nebulose e perché permettono di comprendere diversi aspetti delle supernova e delle stelle massicce nelle fasi finali della loro evoluzione. In particolare, l’osservazione dei resti di supernova ai raggi γ

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