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Oggi parliamo di uno dei libri che mi hanno colpito di più in assoluto. Si tratta dell’Epistolarum astronomicarum libri di Tycho Brahe, stampato a Francoforte nel 1610. Oltre ad essere un libro raro, tra i più antichi della biblioteca, ha una caratteristica che non avevo mai visto prima di persona: è un libro censurato dall’Inquisizione! Come saprete, con la sempre maggiore diffusione dei libri e con la crescente popolarità del luteranesimo, nel XVII secolo controllare la stampa e la diffusione di libri ritenuti pericolosi diventa un problema di fondamentale importanza per la Chiesa. Lo strumento principale e più noto a questo scopo era senza dubbio l’Indice dei Libri Proibiti, stampato e aggiornato più volte a partire dal 1559. Ad esso si affiancavano strumenti di uso quotidiano per la vigilanza sui libri ritenuti eretici o immorali; uno di essi era l’espurgazione: un libro espurgato poteva circolare ma con delle “correzioni”, che nella maggior parte dei casi erano vere e proprie censure di frasi, termini, nomi o teorie, ritenute non conformi ai dogmi della Chiesa.

Vi starete chiedendo come veniva espurgato un libro…beh, nel modo più brutale possibile! Guardate le foto che seguono.

Alcune delle censure sulle lodi a Witichius, matematico vicino alla Riforma Luterana

Come vedete dalle immagini il censore è intervenuto sul libro con pesanti cancellature a inchiostro.

La sua mano è esplicita fin dal frontespizio, dove scrive accanto al nome di Tycho Brahe: “Auctoris damnati” e accanto al titolo del libro “cum espurgatione permissum”, ossia autore condannato dalla Chiesa ma testo permesso con l’espurgazione.

Il frontespizio del libro

La nota del censore sul frontespizio del libro

Ed ancora più avanti “Corregì este libro conforme congregationis este año 1632” firmando la nota (firma illegibile). Scopriamo così che il nostro censore faceva parte dell’Inquisizione Spagnola, e non di quella romana. Ma che cosa avrà censurato? Per scoprirlo ho confrontato il testo del libro con uno non censurato digitalizzato dalla Biblioteca Nazionale di Firenze. Vengono cancellati gli aggettivi positivi rivolti ad alcuni scienziati vicini alla Riforma luterana: apprezzamenti come “doctissimus in Mathematicis”, “laude dignus”, “summo viro” ed anche il nome di qualcuno, come Kaspar Peucer, medico e astronomo tedesco, riformista, le cui opere erano all’Indice. Le teorie rimangono dunque inalterate ma vengono espurgati i termini che in qualche modo ne celebrano gli autori. E’ lo stesso motivo per cui viene concesso di leggere il libro di Tycho, ma lui viene definito dannato nel frontespizio. A differenza di Copernico e Galileo, infatti, le opere di Brahe non furono mai messe all’Indice, visto che la sua teoria geo-eliocentrica era in linea con le osservazioni astronomiche senza mettere in discussione le Sacre Scritture.

 

 

Giada Genua

Tutte le immagini sono di proprietà dell’INAF-Osservatorio Astronomico 

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