Filamenti in Cas A rivelano i processi avvenuti nella progenitrice durante l’esplosione. Il paper: “Filamentary ejecta network in Cassiopeia A reveals fingerprints of the supernova explosion mechanism” di S. Orlando (INAF-OAPA) pubblicato su A&A

Un nuovo studio teorico dimostra che la struttura filamentare osservata nel resto di supernova Cassiopea A (Cas A) è una conseguenza diretta dei processi avvenuti nella stella progenitrice immediatamente dopo il collasso del nucleo.   Le supernove sono tra gli eventi esplosivi più energetici dell’Universo. Eppure, nonostante la loro immensa luminosità, convertono solo l’1% della loro energia in radiazione elettromagnetica.

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Un mostro verde svela i segreti dei violenti processi che avvengono nel resto di supernova Cas A. L’articolo: “The Green Monster Hiding in Front of Cas A: JWST Reveals a Dense and Dusty Circumstellar Structure Pockmarked by Ejecta Interactions” di I. de Looze (Ghent University) pubblicato su ApJL

Ci sono tante lezioni sulla fisica dei resti di supernova e delle stelle progenitrici che il resto di supernova Cassiopea A (Cas A) ci insegna. Ad esempio, abbiamo imparato che sia l’esplosione della supernova sia gli episodi di perdita di massa che caratterizzano le ultime fasi evolutive della stella progenitrice possono essere altamente asimmetrici. Abbiamo compreso che le supernove possono

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Emissione non termica e raggi cosmici nel resto di supernova SN1006. Lo studio: “Hadronic particle acceleration in the supernova remnant SN 1006 as traced by Fermi-LAT observations” di M. Lemoine-Goumard (University of Bordeaux) pubblicato su A&A

I resti di supernova rappresentano laboratori unici per comprendere i complessi processi che si verificano durante un’esplosione di supernova e per studiare la struttura interna delle stelle di grande massa e delle nane bianche prima della loro fine esplosiva. Lo studio di questi resti è inoltre motivato dal ruolo che essi svolgono nell’accelerazione dei raggi cosmici, ossia particelle dotate di

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Cronologia di una supernova. L’articolo: “Constraining the CSM structure and progenitor mass-loss history of interacting supernovae through 3D hydrodynamic modeling: The case of SN 2014C” di S. Orlando (INAF-OAPA) pubblicato su ApJ

Le proprietà e la morfologia dei resti di supernova sono il risultato dei complessi processi fisici che avvengono nella stella progenitrice sia nelle fasi che precedono l’esplosione sia durante l’evento stesso (dal rapido collasso del nucleo, che avviene in pochi secondi, fino all’emergenza dell’onda d’urto dalla superficie della stella). Sono inoltre influenzate dalle interazioni tra i frammenti della stella espulsi

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Un’analisi sul processo di accelerazione di raggi cosmici negli shock. Lo studio: “Individual particle approach to the diffusive shock acceleration. Effect of the non-uniform flow velocity downstream of the shock” di O. Petruk (INAF-OAPA) pubblicato su A&A

La Terra è continuamente bersagliata da particelle ad altissima energia, conosciute come “raggi cosmici“. Lo spettro energetico dei raggi cosmici è ben definito: fino a un’energia di circa 1015 elettronvolt (eV) si tratta di raggi cosmici di origine Galattica, mentre quelli con un’energia fino a 1021 eV extragalattica. Lo spettro segue una legge di potenza, il che significa che il

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Simulate le osservazioni XRISM dell’iconico resto di supernova SN1987 A. L’articolo: “Probing Shocked Ejecta in SN 1987A: A novel diagnostic approach using XRISM−Resolve” di V. Sapienza (UNIPA/OAPA) presto pubblicate su ApJL

SN1987 A è uno degli oggetti più importanti nello studio delle supernove e dei resti di supernova. Si tratta infatti dell’unica esplosione di supernova per collasso del nucleo (core-collapse supernova) avvenuta a distanze relativamente vicine (circa 170000 anni luce, nella Grande Nube di Magellano) in epoca moderna. È l’unico evento nell’Universo per il quale disponiamo di osservazioni dirette tramite telescopio

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Emissione di raggi γ dai resti di supernova nella Grande Nube di Magellano. L’articolo: “High-energy γ-ray detection of supernova remnants in the Large Magellanic Cloud” di R. Campana (INAF – OAS) pubblicato su MNRAS

I resti di supernova sono nebulose in espansione prodotte dall’esplosione di stelle di grande massa. Sono oggetti di grande interesse astronomico per i vari processi fisici in atto in queste nebulose e perché permettono di comprendere diversi aspetti delle supernova e delle stelle massicce nelle fasi finali della loro evoluzione. In particolare, l’osservazione dei resti di supernova ai raggi γ

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Diversi regimi di accelerazione di particelle in un resto di supernova. Lo studio: “A Spatially Resolved Study of Hard X-Ray Emission in Kepler’s Supernova Remnant: Indications of Different Regimes of Particle Acceleration” di V. Sapienza (UNIPA/OAPA) pubblicato su ApJ

I raggi cosmici sono particelle cariche ad alta ed altissima energia, che costantemente “piovono” sul nostro pianeta. Tra gli ambienti astrofisici considerati responsabili dell’accelerazione di raggi cosmici, figurano principalmente i resti di supernova. Questi oggetti sono nebulose in rapida espansione, generate dalle esplosioni di stelle di grande massa. Nei resti di supernova, l’accelerazione delle particelle sembra avvenire lungo l’onda d’urto

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Le esplosioni di supernova possono indurre nuovi processi di formazione stellare. L’articolo: “Negative and positive feedback from a supernova remnant with SHREC: a detailed study of the shocked gas in IC443” di G. Cosentino (Chalmers University of Technology) pubblicato su MNRAS

Una supernova è l’evento conclusivo dell’evoluzione di una stella di grande massa. Queste spettacolari esplosioni sono tra i fenomeni più energetici che possiamo osservare nell’Universo, ed hanno un forte impatto sull’ambiente circostante. In particolare, durante la loro espansione, i resti di supernova (ossia le nebulose in espansione prodotte dalle esplosioni di supernova) possono impattare su nebulose circostanti, influenzandone il processo di

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Esplosioni di supernova da stelle LBV. Lo studio: “Modeling the remnants of core-collapse supernovae from luminous blue variable stars” di S. Ustamujic (INAF-OAPA) pubblicato su Astronomy & Astrophysics

Le stelle LBV (Luminous Blue Variable) sono stelle massicce, instabili, e caratterizzate da importanti perdite di massa, sia dovute ad intensi venti stellari che a sporadici eventi di espulsione di grandi quantità di gas. A causa della loro instabilità, le stelle LBV sono sorgenti variabili, con variazioni quasi-periodiche della loro luminosità dell’ordine di 0.5-2 magnitudini. Esempi tipici di stelle di

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