1.01 – Cerchio Altazimutale (Ramsden)

Il Cerchio di Ramsden è certamente il più famoso ed importante degli strumenti della collezione dell’Osservatorio Astronomico di Palermo. Fu costruito dal celebre Jesse Ramsden (1730-1800) per l’erigenda Specola di Palermo fra il gennaio del 1788 e l’agosto del 1789, insieme agli altri strumenti che costituirono la prima dotazione strumentale dell’Osservatorio. La sua storia è intimamente legata ai primi anni di vita di questa istituzione, di cui fu per circa sessant’anni il principale strumento, insieme con lo Strumento dei Passaggi di Ramsden, oggi perduto. Con questi strumenti, infatti, Giuseppe Piazzi (1746-1826), fondatore e primo direttore della Specola Palermitana, eseguì le osservazioni per i due celebri Cataloghi di stelle pubblicati rispettivamente nel 1803 e nel 1814 e che gli valsero, per ben due volte, il premio dell’Académie des Sciences di Parigi. Con esso fu scoperto, nella notte del 1 gennaio 1801, il primo degli asteroidi, Cerere Ferdinandea.

 

 

Jesse Ramsden, Londra, 1787-89
ottone, mogano
altezza complessiva = 280 cm
diametro cerchio orizzontale = 90 cm
diametro cerchio verticale = 150 cm
apertura telescopio = 7,5 cm
stato: buono

 

MATERIALE CORRELATO

ACCESSORI

La notizia del completamento del Cerchio fece rapidamente il giro della comunita’ astronomica, suscitando le aspettative degli astronomi per le misure che se ne sarebbero potute ottenere nella specola più meridionale d’Europa. Queste aspettative non andarono deluse.

Per quanto riguarda la precisione del Cerchio di Ramsden, tuttavia, è opportuno notare che essa non si rivelò in realtà migliore, per esempio, di quella del quadrante di Bird a Greenwich. Ciò non diminuisce la sua importanza storica. Piazzi previde chiaramente che la realizzazione dello strumento della Specola Palermitana marcava una tappa importante nello sviluppo della strumentazione astronomica, e che gli strumenti a scala circolare avrebbero in breve soppiantato i migliori quadranti:
… pare che non possa più dubitarsi della eccellenza del Cerchio su qualsiasi più perfetto quadrante di egual raggio. La difficoltà consiste principalmente nell’esecuzione, ma se gli astronomi cominceranno a servirsene, ed incoraggiare gli artefici, non passerà gran tempo che la costruzione di questo strumento diventerà facile e piana […] Un cerchio di sei piedi di raggio lavorato su questo modello, nelle mani di un attivo osservatore, sarebbe bastante a determinare in assai breve tempo la posizione delle principali stelle con tanta precisione, che non vi restasse più che l’incertezza di qualche frazione di secondo. Questa epoca non è forse molto lontana, ed ove giunga, sarà una delle più belle, che possano illustrare il secolo XVIII, presso le età venture.

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Altri tentativi

Il ruolo di Piazzi

La collocazione

L’utilizzo

La ricollocazione

Descrizione

Curiosità

BIBLIOGRAFIA

Archivio Storico dell’Università di Palermo, S.C., 1789-1790, cc. 271-272.
Piazzi, G. Della Specola Astronomico de’ Regj studj di Palermo, libri IV. Palermo, 1792, p. 15-46.
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Angelitti, F. Sullo stato del R. Osservatorio Astronomico di Palermo e i suoi lavori in esso eseguiti durante il quinquennio 1899-1903, in “Pubblicazioni del R. Osservatorio di Palermo”, N.S., vol. I, 1904, p.37.
King, H.C. The History of the Telescope. London, 1955, p. 167-168.
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