Il Cerchio, con lo Strumento dei Passaggi di Ramsden e l’Equatoriale di Troughton, rimase il principale strumento dell’Osservatorio fino alla fine degli anni ’50 del XIX secolo, quando, per iniziativa del direttore Domenico Ragona furono acquistati un Cerchio Meridiano di Pistor & Martins ed un Equatoriale di Merz.
Ragona fu probabilmente l’ultimo ad utilizzarlo, ed a tale scopo, nel 1855, fece costruire un nuovo oculare dal macchinista della Specola, Rosario Caruso. Risale a quel periodo, probabilmente, la perdita dell’oculare di Ramsden, dei cinque oculari semplici di cui era corredato e dell’oculare prismatico per le osservazioni circumzenitali.
Giunti alla Specola i nuovi strumenti, il Cerchio non fu più adoperato, ma rimase al suo posto nella stanza circolare, fino a quando, nel 1899, il direttore Filippo Angelitti lo fece smontare per collocare al suo posto il piccolo cannocchiale zenitale di Wanschaff. Il Cerchio, già considerato uno strumento d’importanza storica, fu allora posto nella sala centrale dell’Osservatorio, dentro una teca in vetro costruita appositamente; da questo locale fu nuovamente spostato negli anni ’50 in occasione di lavori di restauro delle parti Normanne del Real Palazzo, che privarono l’Osservatorio di questo ed altri locali.