Il ruolo di Piazzi

E’ stato spesso affermato che Piazzi stesso abbia contribuito alla progettazione dello strumento, tuttavia non sembra esserci al momento, su questo punto, una chiara evidenza documentaria. E’ certamente vero che Piazzi seguì molto da vicino il lavoro di Ramsden; Lalande, in una lettera al Vicerè Caramanico (Parigi, 10 ottobre 1788), scrive infatti di Piazzi: Egli è attualmente occupato a seguire ogni giorno il celebre Ramsden per indurlo a terminare uno strumento superbo, che renderà l’Osservatorio di Palermo uno dei più interessanti.
E’ quindi probabile che Piazzi abbia discusso con Ramsden alcuni dettagli tecnici. In almeno un’occasione egli scrive di aver suggerito a Ramsden di disporre alcuni termometri lungo il cerchio delle altezze per tenere sotto controllo le eventuali deformazioni derivanti da gradienti di temperatura. Ramsden, tuttavia, non tenne in considerazione questo suggerimento; in realtà queste deformazioni costituirono uno dei fattori più importanti nel limitare la precisione dello strumento.
E’ invece probabile che Piazzi abbia suggerito l’aggiunta del cerchio azimutale, che però non si rivelò molto efficace, tanto da indurre Piazzi a fissare lo strumento sul piano del meridiano, usandolo piuttosto come cerchio meridiano che come strumento altazimutale.

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