Il campo magnetico di SN1987 A rivelato da osservazioni radio. Lo studio: “Polarized radio emission unveils the structure of the pre-supernova circumstellar magnetic field and the radio emission in SN1987A” di O. Petruk (INAF-OAPA) pubblicato su A&A

Certamente il resto di supernova che più ci ha insegnato su questi oggetti e gli eventi da cui si formano è SN1987A. Generato da una supernova esplosa nella Grande Nube di Magellano la notte del 23 Febbraio 1987, è l’unico caso in cui abbiamo osservazioni della stella progenitrice, dell’esplosione di supernova, ed in cui l’evoluzione del resto di supernova è seguito costantemente da telescopi di vario tipo. SN1987A ha permesso di comprendere meglio come la struttura e le proprietà dei resti di supernova si legano alla natura della stella progenitrice, al suo campo magnetico ed al suo ambiente circumstellare, e di studiare il ruolo delle supernova nella produzione di polveri e quello dei resti di supernova nell’accelerazione di particelle relativistiche.

 

Osservazioni alle onde radio ottenute con l’Australia Telescope Compact Array (ATCA) e pubblicate nel 2018 (link), hanno permesso di misurare per la prima volta in SN1987A la polarizzazione (ossia la direzione di oscillazione delle onde elettromagnetiche) delle onde radio. Si tratta di un’informazione parecchio importante, in quanto permette di studiare la direzione e topologia del campo magnetico nel resto di supernova, e di legarlo alla configurazione del campo magnetico attorno alla stella progenitrice prima dell’esposione.

 

La sintesi di queste osservazioni, quindi, permette di aggiungere un altro importante tassello nella comprensione del sistema da cui è generata l’esplosione. A questo scopo, è però necessario confrontare le osservazioni con modelli del resto di supernova. Nello studio: “Polarized radio emission unveils the structure of the pre-supernova circumstellar magnetic field and the radio emission in SN1987A” guidato da O. Petruk (INAF – Osservatorio Astronomico di Palermo), le osservazioni ATCA sono confrontate con un modello idrodinamico di SN1987A realizzato da astronomi dell’Osservatorio di Palermo, e che si è già dimostrato valido nel riprodurre le proprietà dell’emissione di onde radio ed ai raggi X del resto di supernova. Da questo approccio, risulta che per riprodurre le osservazioni ATCA sia necessario introdurre un campo magnetico preferenzialmente radiale. Questo è possibile se il campo magnetico pre-esplosione poteva essere descritto come una spirale di Parker (che descrive la morfologia del campo magnetico solare a grandi distanze dal Sole, “trascinato” dalla rotazione della nostra stella formando una struttura a spirale) con una componente tangenziale particolarmente debole. Questa conclusione ha permesso agli autori dello studio di porre dei limiti su alcune proprietà della stella progenitrice, in particolare il fatto che la sua velocità di rotazione dovesse essere bassa durante la sua fase di supergigante rossa (quando gran parte del materiale che forma il mezzo circumstellare è stato espulso), e che il suo vento fosse emesso con una velocità di circa 3200 km/sec. Lo studio è pubblicato dalla rivista Astronomy & Astrophysics, e firmato anche da S. Orlando e F: Bocchino dell’INAF – Osservatorio Astronomico di Palermo e M. Miceli dell’Università degli Studi di Palermo.

 

L’immagine (cliccare qui per visualizzare la figura interamente) mostra l’immagine radio di SN1987A a 22 e 44 GHz, pubblicata nel 2018.