Atmosfere in fotoevaporazione nei pianeti giovani. L’articolo: “New Constraints on the Future Evaporation of the Young Exoplanets in the V1298 Tau System” di A. Maggio (INAF – OAPA) pubblicato su ApJ

La ricerca di esopianeti attorno alle stelle giovani è di grande importanza per lo studio del processo di formazione planetaria e delle prime fasi evolutive dei pianeti. Il disco di gas e polveri da cui i pianeti si formano, infatti, ha una vita media di pochi milioni di anni, durante i quali i pianeti giovani interagiscono con il materiale in

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Macchie fotosferiche e transiti planetari. Lo studio: “Correcting the effect of stellar spots on ARIEL transmission spectra” di G. Cracchiolo (UNIPA, INAF-OAPA) pubblicato su MNRAS

Un “transito planetario” avviene quando osserviamo un pianeta attraversare il disco della propria stella. Durante un transito, quindi, il pianeta oscura una piccola porzione della stella, provocando una quasi impercettibile riduzione della luminosità osservata. Mentre nel Sistema Solare gli unici pianeti che possiamo osservare transitare davanti al Sole sono Mercurio e Venere, l’osservazione e l’analisi dei transiti è ad oggi uno

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Inversione termica nell’atmosfera di un gioviano super-caldo. L’articolo: “Neutral Iron Emission Lines from the Dayside of KELT-9b: The GAPS Program with HARPS-N at TNG XX” di Pino L. (INAF-OA Arcetri; University of Amsterdam) pubblicato su ApJ

I Gioviani Caldi sono pianeti gassosi che orbitano vicino la proprio stella (tipicamente a meno di 0.1 Unità Astronomiche, ossia meno della metà della distanza media tra Terra e Sole) e con periodi orbitali della durata di ore o giorni. Un sottogruppo particolarmente estremo di questi esopianeti è quello dei Gioviani super-caldi. Questi pianeti sono in rotazione sincrona con la

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L’intelligenza artificiale al servizio dell’astrofisica. Pubblicato su AJ “ExoGAN: Retrieving Exoplanetary Atmospheres Using Deep Convolutional Generative Adversarial Networks” di T. Zingales (UCL, INAF – OAPA)

In questi anni lo studio degli esopianeti è evoluto dall’identificazione delle stelle con sistemi esoplanetari attraverso il metodo dei transiti e delle velocità radiali (metodi che permettono anche una prima determinazione delle loro proprietà fisiche quali massa, dimensioni e densità), alla caratterizzazione delle loro atmosfere grazie a strumenti disponibili oggi come WFC3 a bordo dell’Hubble Space Telescope. Durante i transiti,

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