Il Museo della Specola: tra passato e presente

Nel panorama dei musei scientifici, il Museo della Specola è un museo atipico. Esso, infatti, non nasce da un preciso progetto museale o divulgativo, come i moderni musei della scienza, né da esigenze di tipo didattico, come gli altri musei universitari, appositamente nati per questo scopo nell’Ottocento. Il Museo della Specola, in un certo senso, si è costituito da sé, attraverso l’accumulo dei materiali storici dell’Osservatorio. Si tratta cioè di un patrimonio che è stato musealizzato e reso fruibile, ma che si trova ancora, significativamente, laddove esso si è costituito, ovvero nei locali dell’Osservatorio, dove coabita con la ricerca: una circostanza che ne accresce il valore in modo incommensurabile.

L’aver mantenuto la stessa ubicazione e il protrarsi di un’ininterrotta attività scientifica per così tanto tempo rende oggi l’Osservatorio di Palermo in sé un bene culturale particolarmente prezioso. Il Museo della Specola ne è la memoria: conserva, infatti, le testimonianze della pluricentenaria attività dell’Osservatorio, raccogliendone il patrimonio strumentale accumulatosi dalle sue origini fino ai primi decenni del secolo scorso.

Non solo. Vanno qui menzionate anche le altre componenti del patrimonio storico-scientifico dell’Osservatorio, ovvero la Biblioteca storica, che conserva pregevoli antichi testi, e l’Archivio storico, con le sue preziose carte – due risorse che “dialogano” strettamente col Museo e che si rimandano a vicenda, costituendo quasi un unico “corpus”. Edifici, strumenti, libri e carte, infatti, esprimono tutto il complesso dell’attività svolta in una istituzione scientifica e ne conservano la storia, laddove siano opportunamente interrogati e studiati.

Questo patrimonio storico-scientifico, formalmente di proprietà dell’Università di Palermo, è curato e conservato da anni, per convenzione, dall’Osservatorio. Questo, a partire dagli anni Novanta, ha investito consistenti risorse umane e finanziarie in questa operazione di “recupero della memoria” e di fruibilità del proprio patrimonio storico, con diverse azioni di tutela, conservazione e valorizzazione che hanno portato, tra l’altro, alla pubblicazione del catalogo degli strumenti nel 1997 e alla progettazione e realizzazione del Museo, aperto nel 2001.

Il Museo della Specola oggi assolve al compito di conservare e rendere fruibili al pubblico queste collezioni di strumenti, di per sé oggetto e strumento di ricerca storica, ma anche ausilio per la didattica e la divulgazione. In questo senso, la sua funzione è in linea con le attività dell’INAF, che tutela, conserva e valorizza il proprio patrimonio bibliografico, archivistico e storico strumentale (Statuto INAF, art. 2, comma g).

Infine va ricordato che il Museo della Specola fa oggi parte del Sistema Museale di Ateneo (SiMuA), costituitosi alcuni anni fa presso l’Università di Palermo allo scopo di “fare rete” tra i Musei universitari e ne impreziosisce l’offerta museale con l’unicità e rarità dei suoi contenuti.

Dott.ssa Ileana Chinnici
Conservatore del Museo dal 1996 al 2004

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