Negretti & Zambra, Londra, 1890
vetro, ottone, marmo
dimensioni base = 22,5 x 22,5 x 4 cm
diametro sfera = 10 cm
stato: ottimo
I primi eliofanografi, basati sul potere convergente di una sfera rifrangente, furono inventati da John F. Campbell (1821 – 1885) nel 1853. erano costituiti da una sfera di vetro ripiena di liquido che, focalizzando i raggi solari, lasciava una traccia bruciata su di una semisfera di legno. Nel 1880, questo primo rudimentale modello fu perfezionato da sir George Stokes (1819 – 1903), che usò una sfera di vetro piena, ed ebbe l’idea di usare strisce di carta per registrare le tracce bruciate. Nel 1885, infine, furono costruiti modelli in cui l’asse della sfera poteva essere opportunamente inclinato per adattarlo a varie latitudini.
Lo strumento conservato a Palermo fu affidato all’Osservatorio, insieme ad un altro identico oggi perduto, dall’Ufficio Centrale di Meteorologia, intorno al 1890. Uno dei due fece parte della dotazione di strumenti della sezione meteorologica di Valverde.
Lo strumento è montato su di una base in marmo nero; l’asse della sfera può essere inclinato per latitudini tra 0 e 70 gradi, con divisioni in grado numerate ogni 10 gradi.
Sulla base è incisa la firma:
NEGRETTI & ZAMBRA
LONDON
Sul semicerchio è incisa la scala, che va da 0° a 70°; all’interno della fascia metallica venivano disposte le strisce di carta, con suddivisioni orarie, da 6 a 18, centrate sul 12.
Lo strumento è stato recentemente restaurato.
BIBLIOGRAFIA
Archivio Inventari dell’Osservatorio astronomico di Palermo 4/6
Turner, G. L’E. Nineteenth-century Scientific Instruments. London, 1983, p. 227-228.