Il sito NASA/Chandra riporta lo studio OAPA/UNIPA/CfA sulla nova V745 Sco

di Mario Giuseppe Guarcello    ( segui mguarce)

 

 

È stato pubblicato sul sito del satellite Chandra della NASA un articolo (link) interamente dedicato al sistema binario V745 Sco ed al modello realizzato da S. Orlando (INAF-Osservatorio Astronomico di Palermo), M. Miceli (Università degli Studi di Palermo) e J. J. Drake (Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, USA) per riprodurre l’esplosione osservata in questo sistema il 6 Febbraio 2014 da vari strumenti, tra cui il satellite Chandra.

 

V745 Sco è un sistema binario composto da una gigante rossa ed una nana bianca, con una separazione talmente stretta che la nana bianca, grazie alla sua elevata gravità, attrae a se il plasma nell’atmosfera della gigante rossa. Questo gas forma prima un disco di accrescimento, per poi precipitare sulla nana bianca accumulandosi sulla sua superficie. Quando la massa del gas precipitato sulla nana bianca supera un valore critico, un’enorme quantità di energia viene liberata in una colossale esplosione termonucleare, che causa un repentino aumento della luminosità del sistema chiamato “nova”. Questo è quello che è stato osservato il 6 Febbraio 2014, quando il sistema è diventato mille volte più luminoso in ottico, per poi spegnersi lentamente in nove giorni.

 

Una delle prime sorprese di questo evento fu il fatto che l’esplosione non era isotropica: la maggior parte del materiale era stato espulso lungo la direzione della Terra. Questa proprietà fu spiegata dalle simulazioni realizzate dal team di ricercatori guidato da S. Orlando: nel piano equatoriale del sistema, il materiale espulso dall’esplosione ha investito un pre-esistente disco di gas denso, generato dall’intenso vento stellare della nana rossa, venendo rallentato e deformato. L’onda d’urto ha invece potuto propagarsi liberamente nella direzione dei poli della nana bianca. La massa del materiale espulso durante l’esplosione è circa un decimo della massa della Terra, meno della massa necessaria per innescare l’esplosione. Se la massa residua accumulata sulla nana bianca dovesse continuare ad aumentare, potrebbe un giorno provocare un’esplosione termonucleare più potente, che distruggerà il sistema trasformandolo in una supernova di tipo I.

 

La NASA ha realizzato un modello per stampanti 3D della simulazione, disponibile qui.

 

L’immagine (link) raffigura il modello dell’esplosione, con evidenziati gli elementi del sistema binario. Le dimensioni della nana bianca sono esagerate rispetto quelle della gigante rossa: nelle proporzioni reali, la nana bianca dovrebbe essere invisibile.