A caccia di sistemi binari con GES. Pubblicato su A&A “The Gaia-ESO Survey: double, triple, and quadruple-line spectroscopic binary candidates” di T. Merle

di Mario Giuseppe Guarcello    ( segui mguarce)

 

 

Lo studio dei sistemi binari permette misure dirette di parametri stellari quali masse, raggi e luminosità, rivestendo un ruolo importante in vari campi dell’astrofisica quali evoluzione stellare ed archeologia galattica.

 

Molti sistemi stellari multipli hanno separazioni angolari talmente strette da non essere risolti nelle immagini astronomiche. In questi casi, la spettroscopia fornisce un potente strumento diagnostico. Il loro spettro, infatti, e’ composto dagli spettri di tutte le stelle del sistema e dalla loro analisi e’ possibile contare il numero di stelle nel sistema ed ottenere una loro classificazione spettrale.

 

Esistono vari cataloghi di sistemi stellari multipli. Ad esempio, il catalogo ottenuto dalla Geneva-Copenhagen Survey contiene approssimativamente 4000 sistemi binari con uno spettro ad unica componente, ma con effetti doppler visibili nelle linee spettrali che indicano la presenza di un sistema binario (SB1), 2100 sistemi nei cui spettri sono visibili due componenti (SB2) e 60 con 3 componenti (SB3), su un totale di 16700 stelle di classe spettrale F e G nell’intorno solare.

 

Lo studio “The Gaia-ESO Survey: double, triple, and quadruple-line spectroscopic binary candidates” di T. Merle (Istituto di Astronomia ed Astrofisica dell’Università di Bruxelles) utilizza il ricco database di spettri stellari fornito dalla Gaia-ESO Survey (GES) per identificare ed analizzare i sistemi stellari multipli osservati. Grazie ad un nuovo metodo per l’analisi della funzione di cross-correlazione tra gli spettri GES e spettri di riferimento di vari tipi di stelle, gli autori hanno identificato 354 sistemi stellari multipli, tra cui 342 SB2, 11 SB3, e un SB4. Ben il 98% di questi sistemi e’ stato identificato per la prima volta. Gli autori hanno anche presentato una soluzione orbitale dettagliata per due sistemi SB2 (V642 Mon in NGC 2264 e CNAME 19013257-0027338 in Berkeley 81) ed una dettagliata analisi dell’unico sistema SB4. L’articolo che descrive lo studio, a cui hanno partecipato gli astronomi Francesco Damiani ed Ettore Flaccomio dell’Osservatorio Astronomico di Palermo, e’ stato pubblicato di recente su Astronomy ed Astrophysics.

 

La figura (link) mostra la distribuzione della magnitudine dei sistemi SB2 del Ninth Catalogue of Spectroscopic Binary Orbits, e dalla Gaia-ESO Survey, insieme alla distribuzione dei sistemi SB3.